Pronti a essere sommersi da accuse di demagogia, ci è balzato agli occhi un numero: 16mila. Sono i migranti morti annegati in 20 anni nel canale di Sicilia. Subito dopo, un altro numero: 16 milioni di euro, la liquidazione percepita da Cesare Geronzi per un anno e mezzo di lavoro alle Generali. E abbiamo diviso: 1000 euro per ogni disgraziato che ha lasciato la pelle in cerca di un mondo migliore.

Passiamo a un’altra coincidenza. Mentre i migranti fuggono dalle guerre, dalla miseria, dalla fame e giungono su un’isola dove restano ammassati come bestie in attesa che qualcuno decida cosa farne, ecco che premi un tasto del telecomando e incappi in un’altra isola, quella dei Famosi. Qui alcuni poveracci in cerca di gloria cacciano granchi, amoreggiano, litigano, piangono, vengono “nominati”, superano terribili “prove” come accendere focherelli da spiaggia o cucinare
pesci esotici.

Allora la domanda sorge spontanea: chi è il dirigente Rai che – in presenza di tragedie vere, di isole vere, di disgraziati veri – tiene in vita questo nauseabondo programma?

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