Fiaccolata per il secondo anniversario del terremoto

Parte dalla Fontana Luminosa la fiaccolata di commemorazione del secondo anniversario del terremoto del 2009. E’ mezzanotte. Aprono il corteo i parenti delle vittime che, nel corso della giornata, hanno organizzato l’incontro “Storie d’Italia: incontro nazionale coi Comitati dei familiari di vittime di illegalità”, per creare una rete fra tutti coloro che hanno perso familiari in situazioni dove si sono ravvisate illegalità, dall’incidente ferroviario di Viareggio alla Thyssenkrupp: anche all’Aquila, per alcuni crolli e per le rassicurazioni della Commissione Grandi Rischi, sono in corso processi.

Alla fiaccolata partecipano anche i politici. C’è il sindaco Massimo Cialente, l’assessore alla Ricostruzione Stefania Pezzopane, il presidente della Provincia Antonio Del Corvo, l’onorevole Giovanni Lolli, il Presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi. Per Chiodi, che è anche Commissario per la ricostruzione, c’è anche una contestazione: “Ma con quale coraggio si presenta all’Aquila, dopo che non è stato fatto niente”, gli dice un aquilano. Ma l’evento resta un episodio isolato e la fiaccolata prosegue senza disordini. Nel corteo si vede anche il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, già prefetto dell’Aquila durante la prima fase di gestione emergenziale, poi divenuto vice di Guido Bertolaso e infine suo sostituto al vertice del dipartimento. E’ in borghese: non indossa la felpa blu resa celebre dal suo predecessore. Il corteo si ferma spesso, poi riprende la marcia, nel silenzio ovattato che lo accompagnerà fino a Piazza Duomo.

La questura parla di non meno di 16mila partecipanti. Per Il Centro sono 20mila. Ci vogliono tre ore circa per raggiungere la destinazione finale, ma c’è il tempo anche per rendere omaggio alle vittime della Casa dello studente. In piazza Duomo – dove Rai News segue la commemorazione con una diretta notturna –, un’esecuzione dei giovani musicisti che compongono il Continuum Ensemble accoglie il corteo. Poi, alle 3:32, l’ora della scossa di due anni prima, la campana della Chiesa di Santa Maria del Suffragio, eretta in memoria delle vittime del terremoto del 1703, suona 309 rintocchi: uno per ognuna delle vittime del sisma. Al ritmo di un rintocco ogni tre secondi, sono quindici minuti di raccoglimento che poi proseguono con la lettura dei nomi di tutti coloro che il 6 aprile 2009 hanno perso la vita. Quindi, fra commozione, lacrime e silenzio, non resta altro da fare: i partecipanti alla fiaccolata si disperdono lentamente.

Oggi si terranno altre celebrazioni. Alla Messa delle 12, nella Basilica di Colle Maggio, parteciperà anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, atteso insieme a Gianni Letta. Poi, archiviati i giorni della memoria e del dolore, si ricomincerà a fare bilanci e ad aspettare la ricostruzione che non c’è, mentre la rassegnazione degli aquilani dovrà fare i conti con le conseguenze di tutte le decisioni fin qui prese: dalle macerie ancora non rimosse agli enormi problemi delle Case volute dal Governo.

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