Cultura

Jersey Shore, è battaglia fra Usa e Italia
per serie tv che indigna gli italoamericani

I fan a stelle e strisce: "Con un presidente come Berlusconi, sempre al centro di controversie e scandali, la fiction in confronto sembra un programma per bambini

di Carla Rumor

“E così la terra di Berlusconi si sente oltraggiata? Queste persone farebbero meglio a concentrarsi sull’oltraggiosa situazione in cui vivono!” , “Oltraggiata? Quella che si offende è la stessa Italia guidata da Berlusconi? Perché se lo è, Jersey Shore deve essere davvero la serie più trash della storia”, “Con tutte le buffonate e le tristi depravazioni di Berlusconi, i toni di Jersey Shore in confronto sono miti”.

Dalle coste del New Jersey all’Italia e ritorno. Botta e risposta fra lettori, fan, giornalisti e semplici osservatori. Il motivo del contendere è la serie più popolare di Mtv negli Stati Uniti, una parodia degli stereotipi degli italo-americani, rumorosi, superficiali, i classici Guido e Guidette, l’appellativo con cui gli americani chiamano gli italiani di seconda generazione. Nel loro immaginario sono abbronzati, strafottenti, per la maggior parte ignoranti, canottiera, muscoli, sbronze e musica a tutto volume, insomma, i classici tamarri. Ebbene da questi stereotipi ne è nata una serie che è l’icona del trash, ma che negli Stati Uniti fa otto milioni di ascoltatori e che da un paio di giorni è arrivata anche su Mtv Italia.

Ma, ecco il primo intoppo. Come era già successo per la serie Sopranos, accusata di ridicolizzare l’italiano mafia-spaghetti-mandolino, Jersey Shore ha scatenato la reazione di associazioni italo americane quali Unico. Il suo presidente ha protestato sostenendo che la serie si basa su “stereotipi, comportamenti violenti e maleducati” e l’ha definita “televisione spazzatura”. La protesta ha fatto notizia tra i fan americani e fanno ancora di più hanno fatto notizia un paio di articoli usciti sui quotidiani nazionali in cui si descrivevano i protagonisti della serie dei “tamarri, esageratamente narcisi, eccentrici, con un esasperato legame con la famiglia” che “incarnano il peggior stereotipo degli italiani, ma con lo stile americanizzato”. Complice una buona dose di “lost in translation” – nella traduzione si è persa forse l’ironia con cui i giornalisti italiani descrivevano la serie – questi commenti non sono piaciuti: “Jersey Shore non è neanche arrivata in Italia e già la stampa lo demonizza”.
Ma quello che ha fatto infuriare i lettori dall’altro lato dell’oceano sono stati soprattutto una serie di commenti scritti sul sito di Mtv Italia: “Vedendo questa serie – ha scritto un utente – mi chiedo se Bin Laden non abbia fatto bene…”.

Risultato, è guerra aperta.

Il sito di news Huffington Post, acquistato da poco dal colosso Internet Aol, nel riportare la notizia ha avuto circa 1500 commenti in cui il leit motiv è soprattutto lo sgomento di fronte a tanta indignazione italiana. Proprio quegli italiani, abituati alle serate del bunga bunga? Si chiedono. “Con un presidente come Berlusconi, sempre al centro di controversie e scandali, Jersey Shore in confronto sembra un programma per bambini”, “Vi rendete conto delle cose alla Jersey Show che il loro presidente ha fatto?”. E ancora, “Il loro presidente è l’incarnazione dello stereotipo”, “Questa indignazione è assurda, considerando che Berlusconi ci offre ogni giorno show del genere”. Il New York Post titola “L’Italia si ribella al Jersey Shore”, e continua, “non saranno felici di sapere che la quarta serie sarà girata in parte proprio in Italia”.

La notizia arriva anche in Gran Bretagna. Il tabloid Daily Mail riporta l’infelice uscita su Bin Laden e commenta: “Nonostante gli italiani siano abituati a una buona dose quotidiana di bunga bunga da parte di Berlusconi e ad una serie di programmi con hostess discinte che vanno in onda sui suoi canali di scarsissima qualità, l’arrivo in Italia del programma Jersey Shore è considerato un oltraggio”.

Precedente
Precedente
Successivo
Successivo

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione