Nella provincia di Rimini non saranno ospitati profughi, né negli alberghi né nelle ex colonie dismesse. Gli albergatori sarebbero pronti a ribadire il loro no dinanzi alla richiesta di accogliere parte dei 3700 richiedenti asilo provenienti dalla Libia destinati all’Emilia-Romagna. “Condivideremo in pieno le direttive della Regione”, ha dichiarato l’assessore al turismo della provincia di Rimini, Fabio Galli, ma sarebbe impensabile affrontare l’emergenza facendo ospitare i profughi negli alberghi a venti giorni dall’inizio della stagione estiva”.

“La nostra regione non si può sottrarre a questo compito umanitario”, ha continuato Bruno Gobbi, segretario dell’Associazione degli albergatori di Cesenatico, “ma bisogna individuare luoghi diversi dagli alberghi, soprattutto in questo periodo di crisi economica”.

Il primo no degli albergatori sarebbe arrivato già durante la prima consultazione effettuata nelle scorse settimane, quando la prefettura ha tentato di stabilire un contatto con enti privati, non avendo individuato nell’intera provincia luoghi comunali o statali adatti ad accogliere i richiedenti asilo. “Per ora non sappiamo nulla di preciso”, ha dichiarato il presidente della Federalberghi regionale Alessandro Giorgetti, ma appena i prefetti ce lo comunicheranno vedremo di dare una risposta.

La provincia di Rimini, con 2200 alberghi, è il territorio che ha più posti letto in tutta Italia, e “non si può pensare di danneggiare una struttura ricettiva così importante ospitando i profughi in una città turistica”, ha affermato il consigliere comunale Pdl Gioenzo Renzi. La soluzione migliore, secondo Renzi, “sarebbe quella di ospitare gli immigrati in Emilia”, “dove tra l’altro”, ha affermato l’assessore Galli, “pare già essere stato trovato un sito”.

Una delle destinazioni prescelte si trova nel territorio comunale di Bologna, nel quartiere di Borgo Panigale. E’ la Villa Pallavicini, una struttura privata gestita dall’Arcidiocesi di Bologna e da alcune fondazioni religiose. “Non c’è ancora nulla di deciso”, ha dichiarato il vicario episcopale Antonio Allori. “Tutto dovrà essere concordato, dalla tempistica al numero degli ospiti da ospitare, che comunque sarà molto limitato, ha continuato il vicario. “Ma, per il momento, noi abbiamo dato la nostra disponibilità”.

Non arriveranno profughi, invece, a Monghidoro. Il sito di Tre Poggioli, sull’appennino bolognese, è nella lista delle 13 ex aree militari fornite dal ministro La Russa al ministro Maroni per far fronte all’emergenza. “Il ministro dell’Interno”, ha detto Lucia Borgonzoni, capogruppo della Lega Nord alla provincia di Bologna, “ha riferito che il comune dell’appennino bolognese non risulta nell’elenco dei siti su cui sta studiando un eventuale piano di trasferimento profughi”.

Intanto il presidente dell’Emilia Romagna Errani chiude le porte della Regione alle proposte del presidente del governo Berlusconi di allestire una tendopoli per accogliere gli immigrati provenienti dal Nord Africa. “Per me non esiste nessun sito in Emilia Romagna”, ha affermato il presidente Errani all’uscita dalla cabina di regia tra Governo e Regioni, “perché siamo contro la costruzione di tendopoli e di nuovi Cie”. “Per me, ha ribadito Errani,  “il sito di Poggio Renatico non c’è”. Ma proprio a Poggio Renatico, in provincia di Ferrara, nella zona dell’aereoporto militare, proseguono lavori e nel sito sono presenti camion pieni di container che, secondo gli addetti ai lavori, servirebbero per ospitare gli esuli provenienti dal Nord Africa. Non i profughi provenienti dalla Libia, da quanto sembrerebbe, ma gli immigrati che in questi giorni stanno lasciando Lampedusa. Nessuna conferma è arrivata dalla prefettura di Ferrara, che preferisce non rilasciare dichiarazioni fino a nuove disposizioni del ministro dell’Interno Roberto Maroni. “Il sito demaniale di Poggio Renatico”, ha dichiarato la presidente della provincia di Ferrara Marcella Zappaterra, “era stato scelto per la costruzione di un nuovo Cie temporaneo, ma dopo le decisioni prese dal governo questa mattina è stato tolto dalla lista e resta a disposizione solo per accogliere i profughi dalla Libia”.

“Una tendopoli in ogni Regione, con 7 mila già pronte per essere montate in due giorni”, era stata la proposta che Silvio Berlusconi ha fatto alle Regioni durante la cabina di regia di questa mattina. Ma l’idea del Premier è stata subito bocciata dalla Conferenza delle Regioni, presieduto dallo stesso Errani. “Le tendopoli non sono la soluzione migliore”, hanno risposto i governatori, “soprattutto con l’arrivo della stagione estiva”. “L’oggetto dell’accordo riguarda i profughi, ha affermato Vasco Errani, fino a stamani il governo aveva detto che il tema degli immigrati irregolari lo avrebbe gestito lui”.

Tutto comunque è stato rinviato a martedì, fanno sapere da palazzo Chigi, dopo che Berlusconi si sarà recato a Tunisi. “Vedremo quali proposte avanzeranno Berlusconi e Maroni dopo l’incontro con il governo tunisino”, ha concluso Errani, “per ora la nostra risposta è la stessa di ieri”.

Per quanto riguarda il piano profughi, unico accordo per ora concluso tra Regione e Governo, sembra essere tutto pronto per l’accoglienza di circa 20 persone nel complesso di Villa Pallavicini a Borgo Panigale a Bologna. Così come a Modena, dove il sindaco Giorgio Pighi ha dichiarato che la provincia è pronta ad accogliere in profughi in arrivo dalla Libia, “ma solo poche unità, al massimo una decina in tutta il modenese” sui 3700 arrivi previsti per l’Emilia Romagna.

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