Si conclude oggi la vicenda ventennale della bonifica dell’area ex-Sisas, nel cosiddetto polo chimico di Rodano-Pioltello in provincia di Milano. “Sono felice di annunciare che il sito è stato finalmente ripulito dai rifiuti”, ha detto il commissario europeo per l’Ambiente Janez Potočnik in una conferenza stampa in Regione Lombardia alla quale hanno preso parte anche il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo e il governatore Roberto Formigoni. L’Italia ha così evitato la multa prevista dalla procedura di infrazione aperta dalla Commissione Europea nel 2002. 280mila tonnellate di rifiuti, di cui 91mila classificati come pericolosi, sono stati trasportati in impianti italiani e stranieri. “Adesso l’area potrà essere riqualificata e resa alla sua destinazione originaria: l’industria”, ha dichiarato il ministro. Insomma, tutto bene? Non proprio. Secondo gli ambientalisti di Greenpeace c’è un problema di trasparenza, e nella discarica spagnola di Nerva, in Andalusia, è probabile che siano stati scaricati rifiuti contaminati da mercurio che per essere smaltiti necessitano di svariati trattamenti. “Peccato che a Nerva gli impianti di trattamento non ci siano”, spiega Federica Ferrario, presente alla conferenza stampa per conto di Greenpeace. “Problemi ci sono stati anche per lo smaltimento in territorio italiano – continua Ferrario – Solo pochi giorni fa il sindaco del Comune di Chivasso ha bloccato i rifiuti provenienti dalla ex-Sisas citando l’assoluta mancanza di informazioni sulla natura dei rifiuti”. L’onere di rispondere tocca a Luigi Pelaggi, commissario straordinario per la bonifica dell’area ex-Sisas dal 2010. “A quanto ci risulta gli impianti ci sono e vi daremo presto tutti i dati. Le operazioni – ha garantito Pelaggi – godevano di tutte le autorizzazioni” di Franz Baraggino

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