La cronaca del 18 marzo 2011

22.05 – Governo libico: “Truppe alle porte di Bengasi non violano la tregua. L’Onu invii osservatori”

”Le truppe di Gheddafi alle porte di Bengasi non violano il cessate il fuoco annunciato oggi, che intendiamo rispettare”. Lo ha detto questa sera il vice ministro degli Esteri libico Khaled Kaaim in una conferenza stampa a Tripoli trasmessa da Sky Tg24. ”La presenza dell’esercito nelle città libiche serve a garantire la sicurezza dei civili contro le bande armate dei ribelli. Essa non viola il cessate il fuoco”, ha aggiunto Kaaim. “La tregua significa nessuna operazione militare, piccola o grande. D’altra parte le forze armate sono alle porte di Bengasi ma non hanno intenzione di entrare in città”. Il vice ministro ha poi dichiarato che non ci sono stati bombardamenti di alcun genere da parte delle forze governative in Libia da quando è in vigore il cessate il fuoco. Khaled Kaaim ha detto stasera che per accertarsi che il suo governo rispetti il cessate il fuoco proclamato oggi dopo la risoluzione dell’Onu è auspicabile l’arrivo di osservatori internazionali, che Tripoli ha già indicato in Turchia e Malta.

21.39 – Esplosione e tiri di contraerea avvertiti a Bengasi

Una forte esplosione seguita da tiri di contraerea sono stati avvertiti stasera a Bengasi, seconda città della Libia e roccaforte dei rivoltosi. Lo hanno constatato giornalisti dell’Afp sul posto.

21.17 – Frattini: “Possibili aerei Italia su siti militari”

L’utilizzo di ”aerei italiani”sarebbe possibile nel caso di una violazione della No fly zone da parte della Libia. Lo ha spiegato il ministro degli Esteri Franco Frattini a Sky Tg24 aggiungendo che possibili obiettivi potrebbero essere “postazioni radar o siti della contraerea” libici. ”Noi abbiamo chiarito in modo preciso che l’Italia non può essere indietro. L’Italia deve partecipare come gli altri partner” alla missione stabilita dall’Onu, ha spiegato Frattini rispondendo ad una domanda sulla possibilità di impiego di caccia italiani.“Sugli aerei – ha puntualizzato -, vi sono delle richieste che noi stiamo attendendo e queste richieste potrebbero includere ad esempio l’uso di aerei per l’individuazione di obiettivi mirati. Penso – ha spiegato il titolare della Farnesina – al rispetto della No fly zone, che se fosse violata farebbe scattare ad esempio l’attacco a postazioni radar, o a postazioni militari di contraerea che sono esattamente quegli strumenti che potrebbero impedire di rispettare la risoluzione 1973. Se così accadesse – ha concluso Frattini – evidentemente i mezzi italiani, come dire, non sono da meno degli altri”.

21.05 – Forze Gheddafi avanzano verso Bengasi

Le forze fedeli a Gheddafi continuano l’avanzata verso Bengasi, roccaforte dei ribelli, nonostante il cessate il fuoco annunciato oggi dal ministro degli Esteri Mussa Kusa, secondo la tv satellitare araba Al Jazeera. La tv riferisce che le truppe lealiste stanno combattendo con i ribelli nelle città di Al Magrun e Slouq, a circa 50 chilometri da Bengasi.

20.33 – Ultimatum di Usa, Gb e Francia a Gheddafi: “Via da città conquistate”

Francia, Gran Bretagna e StatiUniti, “con alcuni paesi arabi”, hanno inviato stasera una lettera al colonnello Gheddafi con un ultimatum a “cessare tutti gli attacchi contro i civili”. “La risoluzione 1973 adottata dal Consiglio di sicurezza impone obblighi chiarissimi che devono essere rispettati”, si legge nel messaggio, reso noto a Parigi dall’Eliseo.“La Francia, con gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e dei paesi arabi – continua – ritengono che debba essere applicato immediatamente un cessate il fuoco, ossia che tutti gli attacchi contro civili cessino”.“Gheddafi – continuano i leader firmatari – deve mettere fine all’avanzata delle sue truppe su Bengasi e ritirarle da Adjdabiyah, Misurata e Zawiyah. Il rifornimento di acqua, elettricità e gas deve essere ripristinao in tutte le zone. La popolazione libica deve poter ricevere l’aiuto umanitario”. La lettera precisa che queste condizioni “non sono negoziabili”.“Se Gheddafi non si conforma alla risoluzione 1973 – continua la lettera – la comunità internazionale gliene farà subire le conseguenze e l’applicazione della risoluzione sarà imposta con mezzi militari”.

20.14 – Innalzato livello attenzione in Italia

Innalzamento del livello diattenzione, ma nessuna misura specifica, almeno fino a quando non verranno prese delle decisioni a livello internazionale. E’ questa la linea, secondo quando si apprende, emersa dalla riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato d’urgenza al Viminale dal ministro dell’Interno Roberto Maroni. L’incontro, secondo fonti qualificate, ha avuto l’obiettivo di mettere sul tavolo i possibili rischi per il nostro paese in seguito ad un possibile attacco alla Libia, anche se i servizi di sicurezza avrebbero ribadito che allo stato non ci sono segnali specifici di allarme. Al momento dunque non sono state disposte misure particolari: ma l’invito a tutti gli apparati della sicurezza è quello di monitorare costantemente il territorio per raccogliere il maggior numero di informazioni possibili. E non è affatto escluso che nelle prossime ore, dopo la riunione di domani a Parigi e l’appuntamento di lunedì a Bruxelles, venga diramate delle circolari operative. Particolare attenzione, inoltre, è riservata all’immigrazione clandestina: i vertici della sicurezza non escludono infatti che una delle ‘armì che potrebbe utilizzare il colonnello Gheddafi contro l’intervento della comunità internazionale, sia spedire verso le coste italiane migliaia di clandestini.

20.12 – Audio Al-Qaeda contro risoluzione Onu

Una condanna dei “movimenti sospetti degli Stati Uniti e dei loro alleati” in Libia e un ammonimento agli insorti a “non fidarsi di qualunque ruolo Usa e Nato” nel loro paese arriva da al-Qaeda nel Maghreb Islamico (Aqmi). In un file audio intitolato ‘Messaggio di sostegno ai liberi nipoti Omar Mukhtar’ diffuso sui forum vicini al gruppo, il leader dell’Aqmi, Abu Musab Abdul Wadoud, invita i libici a diffidare della risoluzione Onu che impone una no-fly zone sul paese e a “fare affidamento solosulla propria forza e sull’Islam, che è lo spirito e la forzapropulsiva” della rivoluzione in corso nel mondo arabo. “La battaglia che conducete oggi contro i dittatori è la stessa battaglia condotta oggi e in passato dai vostri fratelli mujahidin, che combattono i tiranni e respingono la nuova crociata”, dice ancora Abdul Wadoud, secondo il quale “la lotta ha già prodotto alcuni frutti, vale a dire la sconfitta dei capofila degli infedeli, gli Stati Uniti d’America, e dei loro alleati e l’indietreggiamento dei loro agenti (i dittatori arabi, ndr), che cadono uno dopo l’altro grazie alla rivoluzione dei musulmani”. Il leader del gruppo terroristico definisce quindi gli Stati Uniti e la Nato come “la causa di tutti i flagelli, i nemici”. “Come fate ad aspettarvi del bene o un aiuto da parte loro?”, si chiede quindi. “Vi metto in guardia rispetto a tutti questi movimenti sospetti degli Stati Uniti e dei loro alleati – conclude – Voi musulmani della Libia dovete essere vigili e pronti, non fidatevi diqualsiasi ruolo americano”, “evitate che gli approfittatori cavalchino l’onda della rivoluzione”.

20.08 – Brigate Gheddafi a 100 km da Bengasi

Le brigate fedeli a Muammar Gheddafi si trovano a 100 chilometri di distanza dalla città di Bengasi. E’ quanto ha annunciato la tv araba ‘al-Jazeera’, secondo la quale l’avanzata delle truppe di terra del colonnello libico verso la città roccaforte dei rivoltosi va avanti senza sosta. Dopo aver fronteggiato nei giorni scorsi gli insorti ad Ajdabiya, oggi le truppe fedeli a Gheddafi sono riuscite a superare un blocco dei rivoltosi a 100 chilometri dal capoluogo della Cirenaica.

20.06 – Bagnasco: “Aiutare in modo prudente, ma convinto”

”Aiutare in modo prudente ma convinto” le popolazioni in Libia “che aspirano ai diritti fondamentali”: lo ha affermato l’arcivescovo di Genova e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, al termine della Messa per il Mondo del Lavoro che si è svolta nella Cattedrale di Genova. “La situazione desta preoccupazione anche perchè mi sembra che ci sia, da una parte, la realtà di regimi profondamente illiberali, dall’altra, il pericolo di fondamentalismi più o meno evidenti. Quindi – ha aggiunto – sono situazioni delicate che riguardano in primo luogo questi popoli, che aspirano ai diritti fondamentali, alla giustizia, alla pace, come tutti i popoli, e quindi reagiscono. Si tratta di vedere come la comunità internazionale possa aiutare in modo corretto, prudente, ma convinto ed efficace, questo giusto movimento, questa giusta aspirazione di queste popolazioni rispetto ad una forma più partecipativa, più democratica, secondo le loro tradizioni, le loro culture, certamente senza esportare niente ma, in modo corretto, che risponda al cuore dell’uomo”.

19.26 – Obama: “Gheddafi ha perso ogni legittimità”

Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ritiene che il leader libico Muammar Gheddafi “ha perso ogni legittimità” ed è responsabile di “brutale violenza nei confronti del suo stesso popolo”. E’ quanto Obama ha detto alla Casa Bianca sulla situazione in Libia al termine di un incontro bipartisan avuto con i principali leader politici del Congresso americano. A Gheddafi “è stato dato un ampio avvertimento”, andato però “inascoltato” dal leader libico. “Abbiamo ragioni per credere che commetterà altre atrocità”. Gli Usa, secondo il presidente “non manderanno soldati sul territorio in Libia” e guideranno invece l’assistenza umanitaria. “Fatemi essere chiaro – ha detto Obama -: il cambiamento in Libia, e nella regione, non può né deve essere imposto dagli Stati Uniti, o da altre potenze straniere, ma deve venire dalle aspirazioni dei popoli”.
 

19.25 – Possibile sorvolo caccia britannici e francesi nelle prossime ore

Caccia dell’aeronautica militare britannica e di quella francese potrebbero sorvolare la Libia prima del vertice di domani a Parigi come segno di avvertimento simbolico al regime libico di Muhammar Gheddafi. Lo dicono fonti diplomatiche francesi.

19.15 – Usa inviano altre navi nel Mediterraneo

Gli Stati Uniti invieranno altre navi nel Mediterraneo in conseguenza della crisi in corso in Libia. La nave USS Bataan sarà dislocata nell’area a partire dal 23 marzo per dare il cambio alla USS Kearsarge che si trova già nel Mediterraneo. La Baatan sarà accompagnata nell’area da una serie di altre unità, ha reso noto il Pentagono.

19.12 – Sì alla risoluzione da commissioni Camera, assente la Lega

Le commissioni unite Esteri e Difesadella Camera hanno approvato con l’astensione dell’Idv la risoluzione Onu della Libia. Al momento del voto mancavano i rappresentanti della Lega e di Iniziativa responsabile.

18.42 – Obama convoca leader democratici e repubblicani

Il presidente degli Stati Uniti,Barack Obama, ha convocato alla Casa Bianca alcuni dei leader parlamentari del Congresso americano, per fare insieme a loro il punto della situazione in Libia. Nella Situation Room Obama è insieme, tra gli altri, allo Speaker della Camera, John Boehner, l’ex Speaker, nancy Pelosi, i parlamentari democratici John Kerry ed Harry Reid e quelli repubblicani Eric Cantor e Mitch McConnell. Dopo l’incontro è attesa una dichiarazione da parte del presidente.

18.27 – Eni conclude rimpatrio dipendenti

Eni ha concluso oggi le operazioni di rimpatrio dei propri dipendenti, in coordinamento con l’Unità di crisi della Farnesina. Attualmente nel paese non sono presenti dipendenti italiani della società.

18.21 – Libia chiede aiuto a Malta e Turchia per cessate il fuoco

Il governo libico ha chiesto aiuto a quello maltese e a quello turco per l’attuazione e la supervisione del cessate il fuoco proclamato questa mattina. Lo ha detto un portavoce del governo di Tripoli citato dalla Bbc. Il funzionario ha aggiunto che il cessate il fuoco è già entrato in vigore e ha smentito le voci su attacchi militari contro la città di Misurata o altre città libiche condotti in giornata. Questa mattina i media internazionali hanno parlato di bombardamenti su Misurata e di scontri tra insorti e truppe fedeli al colonnello Muammar Gheddafi ad Ajdabiyah.

18.16 – Frattini: “Rispettiamo Lega, ma non intacca decisioni”

”Rispettiamo” la posizione della Lega che oggi si è astenuta sul via libera del Senato al governo per l’attuazione della risoluzione dell’Onu sulla Libia, “la comprendiamo, l’abbiamo vista anche sull’Afghanistan: la Lega alla fine mantiene una lealtà assoluta alle azioni del governo”. E’ il commento del ministro degli Esteri Franco Frattini dopo l’audizione presso le commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato. “E’ una posizione politica, quella della Lega, che però non intacca la coesione che maggioranza, minoranza parlamentare e governo hanno trovato oggi”, ha aggiunto Frattini.

18.11 – Lega assente a voto Camera, Udc: “Governo diviso”

Le Commissioni Esteri e Difesa della Camera si sono riunite per esprimere un voto sulla Risoluzione Onu per la Libia, ma sono assenti i parlamentari della Lega. Il presidente della Commissione Esteri Stefano Stefani non si è presentato, ma da parte del Carroccio è arrivata l’autorizzazione ‘procedurale’ a votare anche in sua assenza. Il deputato dell’Udc Ferdinando Adornato dichiara però che questa assenza da parte dei leghisti “apre un problema politico importante”. “E’ chiaro – prosegue Adornato – che le Commissioni voteranno entro le 18,30 perché comunque avevamo la maggioranza dei componenti per esprimere una posizione. Ma è davvero ridicolo che si chieda compattezza all’opposizione e poi invece la maggioranza sia divisa”. “Potevano anche venire i colleghi del Carroccio – ironizza Adornato – visto che non mi risulta che sia stata istituita una ‘no fly zone’ intorno al Varesotto…”. “E’ chiaro dunque – conclude – che c’è un problema politico serio e che il governo in un momento così importante risulti ancora una volta diviso”.

18.05 – Ribelli smentiscono Tripoli: “Ci attaccano ancora”

I ribelli libici smentiscono Tripoli sull’attuazione unilaterale del cessate il fuoco. I lealisti, afferma Bengasi, stanno attaccano ancora, dopo quattro ore dall’annuncio di Tripoli.

17.58 – La Russa: “Nostra aeronautica a disposizione”

”Le nostre basi sono a disposizione nell’eventualità che serva intervenire a salvaguardia delle popolazioni civili. La nostra aeronautica è a disposizione per evitare che le popolazioni civili subiscano bombardamenti”. Lo ha detto il ministro della Difesa Ignazio La Russa conversando con i cronisti dopo l’audizione presso le commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato. ”Abbiamo autorizzato ogni iniziativa utile, naturalmente anche militare”, per il fine di proteggere la popolazione civile, ha spiegato La Russa.

17.57 – Francia: “No a coinvolgimento Nato in no-fly zone”

La Francia, che insieme alla Gran Bretagna preme per un intervento immediato in Libia contro le truppe di Muammar Gheddafi, non vuole che la Nato sia coinvolta nelle operazioni militari per far rispettare la no-fly zone imposta  dall’Onu. Il ministero degli Esteri ha chiarito che la partecipazione dell’Alleanza potrebbe mandare un messaggio sbagliato: “La Nato attacca un Paese arabo”. Il portavoce del Quai d’Orsay, Bernard Valero ha ricordato che la “posizione della Francia sul coinvolgimento della Nato è sempre stata la stessa sin dall’inizio. Non pensiamo che sarebbe un segnale corretto da mandare che la Nato intervenga in un Paese arabo”. Valero ha concluso ricordando che “gli alleati non hanno assunto peraltro una posizione politica sul coinvolgimento della Nato” nell’operazione no-fly zone.

17.50 – Frattini: “Trattato con Libia sospeso di diritto”

Il trattato di amicizia con la Libia è sospeso di diritto. Lo ha spiegato il ministro degli Esteri Franco Frattini lasciando le commissione Esteri e Difesa del Senato. “Con l’entrata in vigore delle risoluzioni Onu nessuna delle obbligazioni può essere adempiuta. Parlo di sospensione di diritto perché noi vogliamo che l’Italia con la nuova Libia che verrà dopo Gheddafi sia pronta a continuare con la posizione di preminenza che l’Italia ha sempre avuto. Ci mancherebbe altro che arriva un cambiamento di sistema e l’Italia si ritira”.

17.49 – Frattini: “Il cessate il fuoco non regge”

”Secondo me il cessate il fuoco non reggerà” e in Libia “ci saranno degli attacchi”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini in audizione presso le commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato.

17.49 – Nuovo Cdm lunedì

Il Consiglio dei Ministri è convocato lunedì 21 marzo 2011 alle ore 10,30 a Palazzo Chigi, per un’informativa del Presidente del Consiglio sull’evoluzione della crisi libica, anche alla luce delle conclusioni del vertice straordinario dei capi di Stato e di governo che si terrà domani a Parigi. E’ quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi.

17.42 – Portaerei Garibaldi salpata da Taranto

La portaerei Garibaldi della Marina Militare Italiana è salpata da Taranto alle 14 di oggi e, a quanto si apprende si dislocherà nella base di Augusta (Siracusa), con a bordo aerei a decollo corto e appontaggio verticale, in sigla Stovl. Il dispiegamento della Garibaldi rientra in quelli che possono essere i contributi della Marina Militare per la difesa aerea di operazione navali inerenti la crisi libica.

17.39 – Lega assente a votazione in Senato

La Lega nord non ha partecipato alvoto al Senato che ha dato il via libera al Governo all’attuazione della risoluzione delle Nazioni Unite sulla Libia. Lo ha riferito il ministro della Difesa Ignazio La Russa.

17.26 – Governo libico: “Stiamo rispettando cessate il fuoco”

Il portavoce del governo libico ha detto oggi che Tripoli sta già rispettando il cessate il fuoco e ha chisto a Turchia e Malta controllare la sua applicazione. Il portavoce ha poi smentito che siano state lanciate operazioni militari contro la città di Misurata o altre città.

17.26 – Da commissioni Senato ok a intervento dell’Italia

Le commissioni riunite Esteri e Difesa del Senato hanno votato all’unanimità una risoluzione che dà mandato al governo ad agire in base alla risoluzione dell’Onu sulla Libia.

17.13 – La Russa: “C’è preoccupazione, Italia la più esposta”

”Siamo preoccupati”, perche’ l’Italia è “la più esposta” ad eventuali ritorsioni da parte del colonnello Gheddafi dopo la risoluzione dell’Onu. Così il ministro della Difesa Ignazio La Russa ha concluso l’intervento davanti alle Commissioni riunite Difesa ed Esteri di Camera e Senato, che dovranno votare la risoluzione che autorizza il governo a partecipare alla coalizione internazionale. “Non c’è entusiasmo, c’è preoccupazione – ha detto il ministro -. Abbiamo cercato di seguire in tutta questa vicenda un’atteggiamento di massima prudenza e moderazione anche perché sappiamo di essere i più vicini e i più esposti, con molti interessi”.

17.05 – Bocchino: “Governo chieda guida coalizione militare”

”Sul caso della Libia, l’Italia deve assumersi fino in fondo le responsabilità derivanti dalla sua posizione geopolitica e partecipare attivamente all’intervento armato per fermare il sanguinario Gheddafi e garantire pace, democrazia e libertà”. Lo dice in una nota il vicepresidente di Futuro e libertà, Italo Bocchino. “Il nostro governo dovrebbe uscire dalle ipocrisie delle ultime settimane e chiedere all’Onu, alla Nato e all’Unione europea di guidare la coalizione militare che interverrà, recuperando anche in credibilità internazionale dopo aver accolto con eccesso di enfasi e qualche baciamano di troppo un dittatore che andava invece tenuto a debita distanza”, sottolinea Bocchino.

17.02 – Frattini: “D’accordo con D’Alema, serve scudo Nato”

”Condivido le preoccupazioni dell’onorevole D’Alema sull’attivazione della rete di protezione della Nato” nei confronti dell’Italia. Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini in audizione presso le commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato.

16.49 – Ue, accordo di principio su rafforzamento sanzioni

I 27 stati membri della Ue hanno raggiunto un accordo di principio per indurire ulteriormente le sanzioni contro il regime libico, adeguandole così a quanto stabilito dalla risoluzione del consiglio di sicurezza dell’Onu. Lo riferiscono fonti diplomatiche a Bruxelles.

16.41 – Bersani: “Pronti a sostenere ruolo attivo Italia”

“Nei limiti della risoluzione dell’Onu, siamo disponibili a sostenere un ruolo attivo dell’Italia”. Così il segretario del Pd Pier Luigi Bersani su un coinvolgimento italiano in Libia.

16. 37 – D’Alema: “Italia rischia ritorsioni, serve scudo Nato”

”Questo scenario internazionale comporta problemi per la sicurezza nazionale perché siamo una delle aree immediatamente esposte ad azioni ritorsive”. Lo ha detto Massimo D’Alema, parlando dopo i ministri degli Esteri e della Difesa, Franco Frattini e Ignazio La Russa, nella seduta delle commissioni riunite Difesa e Esteri di Camera e Senato sulla Libia. “Dobbiamo chiedere – precisa D’Alema – che si attivi un dispositivo di protezione della Nato, una rete di sicurezza indispensabile”.

16.21 – Pd: “Pronti a valutare iniziative governo”

”Le decisioni assunte dall’Onu ieri pomeriggio impegnano la comunità internazionale e anche l’Italia ad agire rapidamente per assicurarsi la cessazione delle violenze in Libia. Siamo pronti a valutare le decisioni che il Governo sta discutendo e a sostenere un ruolo responsabile dell’Italia in una situazione di grave rischio per la popolazione civile”. Lo dice l’esponente del Pd Lapo Pistelli responsabile relazioni internazionali del partito.

16.19 – Forti esplosioni udite nella periferia di Tripoli

Forti esplosioni, sporadiche e in lontananza, sono udibili a Tripoli senza che sia possibile stabilirne l’origine. Lo affermano testimoni e giornalisti nel centro della capitale libica, secondo i quali sono stati uditi anche da sei a otto detonazioni.

16.10 – Berlusconi: “Agiremo con pieno accordo Quirinale”

”Il Presidente Berlusconi ha riferito al Consiglio che ogni decisione viene adottata in accordo con il Presidente della Repubblica e che il Parlamento sarà costantemente informato ai fini delle decisioni che intenderà adottare”. E’ quanto si legge in una nota diffusa al termine del Consiglio dei ministri dedicato alla Libia.

16.03 – La Russa: “Aderiremo a coalizione volenterosi. Disponibili 7 basi aeree”

Il governo chiederà “l’autorizzazione” al Parlamento di “aderire alla coalizione di volenterosi” cui spetterà far rispettare la risoluzione Onu sulla Libia. Lo ha detto il ministro della Difesa Ignazio La Russa sottolineando che l’Italia interverrà con gli altri paesi disponibili e con le organizzazioni internazionali, “offrendo le basi, ma senza nessun limite restrittivo all’intervento, quando si ritenesse necessario per far rispettare la risoluzione Onu” e garantire la tutela dei cittadini. Sono sette le basi aeree che l’Italia può mettere a disposizione in relazione alla situazione in Libia, ha detto il ministro. Le basi sono Amendola, Gioia del Colle, Sigonella, Aviano, Trapani, Decimomannu e Pantelleria. Tra gli assetti messi a disposizione dell’Italia vi anche è la “forte capacità di neutralizzare radar e ipotetici avversari” in Libia “e su questo potrebbe esserci una nostra iniziativa: possiamo intervenire in ogni modo”, ha aggiunto il ministro. La capacità cui ha fatto riferimento il ministro della Difesa è quella di neutralizzare i mezzi anti aerei nemici, cioè distruggere radar e postazioni missilistiche. Tecnicamente è detta Sead, cioè ‘soppressione delle difese aeree nemiche’ ed è quello che l’Italia ha già fatto con i raid aerei dei caccia Tornando in Kosovo.

16.00 – Merkel: “L’astensione della Germania non vuol dire neutralità”

”L’astensione non va confusa conla neutralità”: lo ha detto la cancelliera tedesca, Angela Merkel, riferendosi alla decisione della Germania di astenersi sul voto all’Onu sulla Libia. Berlino, ha confermato la Merkel, appoggia sanzioni più rigide contro il regime di Gheddafi.

15.53 – Hillary Clinton: “Gheddafi se ne deve andare. Dubbi su cessate il fuoco”

Il segretario di stato americano, Hillary Clinton, ha detto oggi che la risoluzione Onu per una no fly zone sulla Libia era “un passo necessario” per fermare “le violenze di Muammar Gheddafi contro il suo stesso popolo”. “Non ci ha lasciato altra scelta – ha affermato la Clinton -. Continueremo a esercitare pressione su Muammar Gheddafi affinché se ne vada”. Gli Stati Uniti hanno ”molti dubbi” sul fatto che in Libia sia in atto un cessate il fuoco da parte delle autorità libiche. Gli Stati Uniti e gli alleati della comunità internazionale “vogliono vedere che Gheddafi sposti fisicamente le sue truppe dalle zone orientali della Libia”.

15.52 – Frattini: “Inviamo seconda nave con aiuti a Bengasi”

L’Italia sta inviando una seconda nave con aiuti umanitari a Bengasi che arriverà in Cirenaica tra qualche ora, probabilmente domani mattina. Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini in audizione presso le commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato. ”Sarà una nave, ancora una volta,con una quantità notevole di aiuti umanitari e di altre dotazioni che ci erano state chieste dal Consiglio nazionale di Bengasi con il quale ovviamente abbiamo mantenuto strettissimi rapporti”.

15.41 – Chiude l’ambasciata italiana a Tripoli

“Noi abbiamo apprezzato e condividiamo pienamente” la risoluzione Onu e “la prima conseguenza che il Governo trae è evidentemente la chiusura dell’ambasciata italiana a Tripoli. E’ una misura coerente con la condivisione e con l’attuazione italiana di questa risoluzione”. Lo ha detto il ministro degli esteri Franco Frattini alle commissioni difesa riunite. “Abbiamo chiesto alla Turchia, che ha accettato, di curare i nostri interessi in Libia”.

15.38 – Frattini: “Condividiamo pienamente risoluzione Onu. Da Italia basi e non solo”

”Condividiamo pienamente e abbiamo apprezzato questa risoluzione” dell’Onu. Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini alle commissioni congiunte Esteri e Difesa di Camera e Senato. La partecipazione ”attiva” dell’Italia alla risoluzione dell’Onu, ha poi detto Frattini, ha anche l’obiettivo di “marcare l’assoluta lealtà dell’Italia alla prospettiva atlantica e dell’Unione Europea”. L’Italia parteciperà ”attivamente” all’attuazione della risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu sulla Libia garantendo “l’uso delle basi e non solo”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini in audizione presso le commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato.

15.35 – Berlusconi domani a Parigi per vertice

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sarà domani a Parigi per partecipare al vertice sulla Libia. Lo si apprende da fonti governative.

15.20 – Zapatero: “Non ci faremo ingannare da Gheddafi”

”La comunità internazionale nonsi farà ingannare dal regime libico” e “verificherà la sua stretta applicazione della risoluzione” adottata ieri dal consiglio di sicurezza, ha detto oggi il premier spagnolo Josè Luis Zapatero, dopo un colloquio a Madrid con il segretario generale Onu, Ban Ki-moon. Zapatero ha annunciato anche che domani parteciperà al vertice sulla Libia convocato dal presidente francese, Nicolas Sarkozy. “Domani parteciperò alla riunione convocata dal presidente Sarkozy, con i dirigenti dell’Ue, della Nato, dellla Lega Araba e dell’unione Africana” ha detto Zapatero. “Lo faremo, ha aggiunto, sotto la direzione e il coordinamento del segretario generale e del consiglio di sicurezza dell’Onu”.

15.18 – La Germania preferisce inviare più uomini in Afghanistan

L’Italia, nel quadro dell’attuazione della risoluzione Onu per la crisi in Libia, potrebbe mettere a disposizione della coalizione internazionale non solo le basi militari ma non è escluso neanche un coinvolgimento di mezzi e uomini. A quanto si apprende, è questa l’indicazione emersa dalla riunione del Consiglio dei ministri straordinario a Palazzo Chigi.

15.06 – Consiglio dei ministri: “Pronti a partecipare con mezzi, basi e uomini”

L’Italia, nel quadro dell’attuazione della risoluzione Onu per la crisi in Libia, potrebbe mettere a disposizione della coalizione internazionale non solo le basi militari ma non è escluso neanche un coinvolgimento di mezzi e uomini. A quanto si apprende, è questa l’indicazione emersa dalla riunione del Consiglio dei ministri straordinario a Palazzo Chigi.

15.01 – Ashton: “Ue sta valutando annuncio cessate il fuoco”

L’Unione europea sta “esaminando molto attentamente” l’annuncio sul cessate il fuoco fatto dal governo libico per capire “cosa significa veramente”: lo ha detto l’alto rappresentante della politica estera della Ue, Catherine Ashton, in un incontro con la stampa a Bruxelles.

14.59 – Esercito prosegue bombardamenti su due città a sud di Tripoli

Proseguono i bombardamenti delle brigate fedeli al colonnello Muammar Gheddafi contro i ribelli che controllano le città di az-Zintan e Arrujban, nella zona di Jebel Akhdar, a sud di Tripoli. Lo riferiscono fonti dei ribelli alla tv araba ‘al-Jazeera’. Secondo queste fonti gli scontri proseguono in entrambe le città, nonostante il cessate il fuoco proclamato dal governo libico, e si registrano diverse vittime.

14.56 – Ban Ki-Moon: “Risoluzione storica”

Il segretario dell’Onu Ban Ki-Moon ha definito questo pomeriggio di portata “storica” la risoluzione sulla Libia adottata ieri dal Consiglio di Sicurezza, perchè sancisce il principio della protezione internazionale della popolazione civile. In una conferenza stampa congiunta con il premier spagnolo Josè Luis Zapatero, Ban Ki-Moon ha detto che “tutti gli stati membri dell’Onu” devono contribuire alla sua applicazione e che “le autorità libiche devono cessare immediatamente ogni ostilità contro la popolazione civile”.

14.47 – “25 morti negli scontri a Misurata”

E’ di 25 morti il bilancio delle vittime degli scontri avvenuti oggi nella città libica di Misurata tra le brigate fedeli a Muammar Gheddafi e i ribelli. Lo riferiscono fonti mediche alla tv satellitare ‘al-Arabiya’. Intanto sia la tv emiratina che la concorrente ‘al-Jazeera’ confermano che gli attacchi delle truppe di Gheddafi sulla città della Tripolitania proseguono nonostante il cessate il fuoco annunciato dal governo.
 

14.33 – Nato: “Pronti ad azioni appropriate a sostegno risoluzione Onu”

“La Nato sta completando la propria pianificazione per essere pronta a prendere misure appropriate a sostegno della risoluzione 1973 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”. Lo ha detto il segretario generale dell’Alleanza atlantica, Anders Fogh Rasmussen, al termine del Consiglio nordatlantico convocato questa mattina per esaminare la risoluzione approvata ieri notte al Palazzo di Vetro. Il numero uno della Nato ha sottolineato che la risoluzione “manda un messaggio forte e chiaro da parte dell’intera comunità internazionale al regime di Gheddafi: stop immediato alla violenza brutale e sistematica contro il popolo libico”.

14.41 – Ribelli: “A Misurata si continua a combattere nonostante il cessate il fuoco”

“Nella città di Misurata si continua a combattere in questi minuti, nonostante sia stato annunciato il cessate il fuoco dal ministro degli Esteri libico, Moussa Koussa”. E’ quanto si legge sui siti Internet dell’opposizione libica secondo i quali “i cecchini delle brigate di Muammar Gheddafi, appostati sui tetti di via Tripoli, continuano a sparare contro di noi. Questo prova che è falso quanto annunciato da Koussa e che gli attacchi proseguono”.

14.23 – Bossi: “Lega vicina a posizione Germania”

”La Lega Nord si sente vicina alla posizione della Germania per quanto riguarda il problema della Libia”. Lo ha dichiarato il ministro per le Riforme nonché leader della Lega, Umberto Bossi.

14.19 – Al-Arabiya: “Liberati i 4 giornalisti del New York Times”

I quattro giornalisti del New York Times di cui si erano perse le tracce nei giorni scorsi sono stati liberati. E’ quanto riferisce la tv satellitare al-Arabiya senza fornire maggiori informazioni. A proposito di uno dei quattro, il figlio del colonnello Muammar Gheddafi, Seif al-Islam, aveva parlato di un arresto.

14.07 – Francia cauta su cessate il fuoco, “minaccia resta”

La Francia rimane ”cauta” dopo l’annuncio del cessate il fuoco in Libia. “La minaccia sul terreno non è cambiata”, hanno affermato le autorità di Parigi.

14.o1 – Maroni convoca Comitato nazionale di sicurezza

Il ministro dell’Interno, RobertoMaroni, ha convocato per il pomeriggio al Viminale il Comitato Nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica.  La decisione del ministro, secondo quanto si apprende, fa seguito alla riunione del Comitato Permanente dei Ministri sulla crisi libica che si è tenuta questa mattina a palazzo Chigi.

13.42 – Ministro degli Esteri libico annuncia sospensione operazioni militari

Le forze libiche fedeli a Muammar Gheddafi hanno sospeso tutte le operazioni militari per garantire la protezione dei civili, in linea con la risoluzione Onu che ha imposto la No Fly Zone. L'”immediato cessate il fuoco” è stato annunciato dal ministro degli Esteri libico, Mousa Koussa, conversando con i giornalisti a Tripoli. La Libia, ha dettoKoussa, “ha deciso di osservare un cessate il fuoco e di mettere fine a tutte le operazioni militari”. Il ministro libico ha affermato che il suo Paese, in quanto membro delle Nazioni Unite, “è costretto ad accettare la risoluzione del Consiglio di Sicurezza”. Koussa ha anche dichiarato che la Libia si impegna a proteggere gli stranieri nel paese e i loro beni. Lo ha detto il ministro degli esteri libico, Mussa Kussa, in una conferenza stampa.

13.36 – Anche Ban Ki-Moon a vertice Ue – Lega araba

Anche il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, partecipera’ alla riunione di domani a Parigi tra rappresentanti dell’Unione Europea, della Lega Araba e dell’Unione Africana sull’intervento militare in Libia per imporre la No fly zone appena autorizzata dal Consiglio di Sicurezza. Lo ha reso noto, Amr Moussa, segretario generale della stessa Lega.

13.31 – Merkel, dall’Onu decisione non ponderata al 100%

Per il cancelliere Angela Mekel la risoluzione Onu che ha dato il via libera alla No fly zone e a eventuali raid aerei “non è stata ponderata al 100%”. Lo ha spiegato nel corso di una riunione con i parlamentari della Cdu, secondo quanto riferito da alcuni presenti, motivando così la decisione della Germania di astenersi in Consiglio di sicurezza. “Auguriamo ai nostri alleati molto successo poiché perseguiamo gli stessi obiettivi politici, ma noi siamo di altro avviso per quanto riguarda le prospettiva di riuscita dell’operazione”, avrebbe aggiunto. “Abbiamo il cuore pesante perché questa non è stata una decisione facile, ma bisogna sempre pensare a ciò che succede dopo”, ha concluso il cancelliere.

12.51 – Convocato consiglio dei ministri straordinario per le 13.30

Il Consiglio dei ministri è stato convocato in seduta straordinaria alle 13:30 di oggi. All’ordine del giorno gli ultimi sviluppi della situazione in Libia. E’ quanto si apprende da ambienti di governo.

12.35 – WSJ: “Egitto arma i ribelli contro Gheddafi”

L’esercito egiziano sta rifornendo di armi i ribelli libici impegnati contro Muammar Gheddafi, trasportando rifornimenti militari lungo il confine con la Libia. Lo riporta oggi il Wall Street Journal, precisando che Washington è a conoscenza della consegna di armi da parte del governo provvisorio del Cairo ai ribelli di Bengasi. Citando fonti ufficiali americane e degli insorti libici, il giornale ha comunque precisato che il traffico riguarda soprattutto armi di piccola dimensione, come munizioni o fucili d’assalto. Si tratta del primo caso, noto, di un governo straniero intervenuto ad armare i combattenti contro il regime di Tripoli. Secondo il giornale americano, il trasferimento di armi egiziane verso la Libia è iniziato “pochi giorni fa” e sta continuando, come spiega un alto ufficiale Usa in condizione di anonimato. “Non c’è alcuna politica formale degli Stati Uniti o il riconoscimento ufficiale di quello che sta accadendo”, aggiunge, ammettendo comunque che “è qualcosa di cui siamo a conoscenza”.

12.27 – Gheddafi: “Inferno per chi attacca”

Il rais libico, Muammar Gheddafi, ha lanciato un avvertimento contro ogni attacco alla Libia, promettendo di “trasformare in un inferno la vita” di coloro che oseranno compierlo.

12.23 – Iniziato vertice a Palazzo Chigi

E’iniziata da pochi minuti a palazzo Chigi la riunione del comitato interministeriale sulla Libia per fare il punto della situazione dopo la risoluzione dell’Onu sulla no fly zone. All’incontro presieduto dal premier Silvio Berlusconi partecipano il ministro della Difesa Ignazio La Russa, il titolare della Farnesina Franco Frattini, il Guardasigilli Angelino Alfano, il ministro della Salute Ferruccio Fazio, Altero Matteoli, ministro delle Infrastrutture Giulio Tremonti, titolare del Tesoro e i vertici dei servizi di sicurezza. Alla riunione sono presenti anche i sottosegretari alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e Paolo Bonaiuti.

12.08 – Napolitano: “Dobbiamo prendere una difficile decisione”

Non si può “rimanere indifferenti alla sistematica violazione dei diritti umani” che si sta verificando in Libia. Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano durante le celebrazioni a Torino per l’anniversario dell’Unità d’Italia.

12.04 – Spagna parteciperà con sì del Parlamento

La Spagna parteciperà alla gestione di una no fly zone sulla Libia se il Parlamento di Madrid approverà l’intervento, ha indicato questa mattina il segretario di stato agli esteri Juan Yanez-Barnuevo. Arrivando alla Camera dei deputati spagnola, Barnuevo ha spiegato che “ci sono i requisiti basilari” per una possibile azione spagnola al fianco di altri paesi perché “è dimostrata la necessità, e l’urgenza” di un intervento in Libia come chiedono “la regione e i paesi arabi”. Inoltre da ieri notte l’intervento ha “l’autorizzazione” del Consiglio di sicurezza dell’Onu. L’esecutivo socialista del premier Josè Luis Zapatero potrebbe deliberare già nel consiglio dei ministri di oggi per poi “andare in Parlamento e chiedere l’appoggio delle altre forze politiche nel caso ce ne sia bisogno”, secondo il segretario di stato. Per Barnuevo la decisione Onu è di “grande portata” e “non arriva troppo tardi, anche se quasi al limite”, mandando a Gheddafi “un messaggio molto chiaro”.

11.55 – Ribelli respingono truppe a Nalut

I ribelli che controllano la città libica di Nalut, in Tripolitania, sono riusciti a respingere l’attacco condotto questa mattina dalle brigate fedeli a Muammar Gheddafi, entrate nella periferia della città. Lo riferiscono fonti dei ribelli alla tv satellitare al-Arabiya. Secondo quanto scrivono gli stessi ribelli su Internet, nei combattimenti di oggi a Nalut sono stati uccisi 3 soldati di Gheddafi e altri 20 sono stati catturati. Viene smentito quanto annunciato poco prima dalla tv al-Arabiya, secondo la quale le brigate di Gheddafi avevano assunto il controllo della città.

11.40 – Cameron riunisce il governo d’urgenza

Il premier britannico David Cameron ha riunito d’urgenza il governo in vista di un possibile uso della forza contro la Libia di Muammar Gheddafi dopo il via del Consiglio di Sicurezza alla no-fly zone. Al termine della riunione è attesa una dichiarazione di Cameron.

11.30 – Al Arabyia, truppe Gheddafi entrano ad Al-Zintan e Nalut

Le truppe fedeli al colonnello Gheddafi hanno preso il controllo delle città di al-Zintan e di Nalut, in Tripolitania. Secondo quanto riferiscono testimoni citati dalla tv satellitare al-Arabiya, entrambe le città, che si trovano a sud di Tripoli, sono ora sotto il controllo del regime pur essendo state tra le prime ad essere state occupate dai ribelli il mese scorso.

11.21 – Gb prepara caccia in base Cipro

La Gran Bretagna sta preparando la propria aviazione militare ad un eventuale intervento in Libia con l’invio di uno squadrone di caccia Typhoon dislocati nella base aerea di Akrotiri, sulla costa meridionale dell’isola di Cipro. Lo rendono noto stamani i media ciprioti ricordando che Cipro è situata a 1.850 chilometri a Ovest da Tripoli (una distanza che i Typhoon possono coprire in meno di un’ora) e che i jet britannici hanno un’autonomia di 2.900 chilometri.

10.55 – Operazione militare, la Russia si chiama fuori

La Russia si è chiamata fuori da qualsiasi operazione militare multinazionale in Libia: “No, è escluso”, ha tagliato corto il generale Nikolai Makarov, capo di Stato maggiore interforze, quando gli e’ stato chiesto se il suo Paese avrebbe preso parte a un intervento nel Paese maghrebino. Mosca, assieme a Pechino, pur non opponendo il veto si è astenuta sulla risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che autorizza l’imposizione di una ‘no fly-zone’ sul territorio libico.

10.46 – Insorti: “Preso miliziano pro Gheddafi”

Un miliziano pro-Gheddafi,a capo di un commando, è stato ferito in uno scontro a fuoco e catturato dalle forze ribelli della Cireanica, nella Libia orientale. Lo riferiscono fonti degli insorti, senza precisare dove sia avvenuta la sparatoria. L’uomo – aggiungono le fonti – aveva con sè una mappa dei siti strategici della ‘rivoluzionè e i suoi uomini sono rimasti uccisi. Il miliziano si trova ora in ospedale in una località imprecisata.

10.44 – A mezzogiorno riunione a palazzo Chigi

E’ previsto a mezzogiorno, a Palazzo Chigi, un vertice tra i vari ministri, i capi dei servizi di sicurezza e il vertice militare della Difesa sulla situazione dopo l’approvazione della risoluzione dell’Onu sulla Libia.

10.36 – Insorti: “A Misurata esercito userà scudi umani”

Una fonte degli insorti ha detto adal Azira che blindati delle forze di Gheddafi stanno bombardando Misurata da oltre tre ore e che i lealisti vogliono usare civili come scudi umani contro possibili attacchi aerei delle forze internazionali. “Blindati e truppe circondano Misurata e stanno cercando di avanzare verso il centro della città”, ha detto al telefono Sadun, un addetto stampa del Comitato della rivoluzione dei 17 febbraio, secondo quanto riferisce al Jazira nella sua edizine online. Secondo la fonte, i bombardamenti durano da almeno tre ore e il numero delle vittime sta aumentando. All’attacco partecipano 25 tank, ha stimato.

10.32 – Bersani: “Decisione Onu, alla buon’ora”

“Alla buon’ora: la Comunita’internazionale ha detto una cosa chiara, cioè che a una persona che riteniamo criminale e che vogliamo mandare al Tribunale dell’Aja non possiamo permettere di bombardare Bengasi”: lo ha detto il segretario del, Pd Pier Luigi Bersani, entrando al Teatro Regio di Torino, dove è in programma la cerimonia per i 150 anni dell’unità d’Italia con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. “Ci sono gli strumenti – ha aggiunto Bersani – per applicare la risoluzione dell’Onu. Io mi auguro che Gheddafi, alla luce anche di questa posizione più ferma e più netta della Comunità internazionale, blocchi l’operazione. Altrimenti – ha concluso – bisognerà impedire che Gheddafi bombardi la sua gente a Bengasi”.

10.05 – Libia, chiusura totale dello spazio aereo

Il regime libico ha disposto la chiusura totale dello spazio aereo nazionale “fino a nuovo ordine”: una sortita che appare mirata a giocare d’anticipo rispetto alla concreta imposizione della ‘no fly-zone’ appena autorizzata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. A renderla nota e’ stato EuroControl, l’organizzazione pan-europea che coordina i controlli del traffico aereo di 39 Paesi. Una portavoce ha precisato che il provvedimento di Tripoli riguarda qualsiasi tipo di traffico e di velivoli. L’informazione, trasmessa a EuroControl dalle autorita’ maltesi, secondo una portavoce dell’organismo di controllo è “l’unica al momento disponibile”.

9.58 – Qatar: “Parteciperemo alla no fly zone”

Il Qatar è il primo paese arabo ad aver annunciato la propria partecipazione all’iniziativa militare per una no fly zone sulla Libia. Secondo quanto si legge sull’agenzia di stampa del Qatar, “il governo di Doha ha sostenuto sin dall’inizio un’iniziativa delle Nazioni Unite di intervento militare contro il regime libico e accoglie favorevolmente la risoluzione votata nella notte per una zona di non sorvolo sui cieli della Libia”. Nella giornata di ieri si erano detti favorevoli alla risoluzione dell’Onu anche i diplomatici degli Emirati Arabi Uniti.

9.53 – Seif: “Arrestata giornalista del New York Times in Libia”

Le autorità libiche hanno arrestato una dei quattro giornalisti del quotidiano americano ‘New York Times’ di cui si erano perse le tracce mercoledì. Lo ha rivelato Seifulislam Gheddafi, figlio del colonnello libico Muammar, nel corso di un’intervista all’emittente ‘Abc’, in cui ha comunque sottolineato che la giornalista sarà rilasciata “domani”. “Sono entrati nel paese illegalmente e quando l’esercito ha liberato la città di Ajdabiya dai terroristi ha scoperto la giornalista”, ha precisato il figlio del leader libico.

9.46 – Seif: “Forze antiterrorismo entreranno a Bengasi”

Il figlio del leader libico Muammar Gheddafi, Seif al Islam, ha detto che forze “anti-terrorismo” saranno mandate a Bengasi per disarmare gli insorti. Lo riferisce la televisione satellitare al Jazira.

9.16 – Danimarca pronta a schierare gli F16. Polonia, “Supporto logistico”

La Danimarca aspetta il ‘via libera’ del Parlamento per schierare gli F-16 che dovranno far rispettare la no-fly zone sulla Libia. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Lene Espersen. La Polonia offrirà appoggio logistico, ma esclude un attivo ruolo militare per far rispettare la no-fly zone sulla Libia. Lo ha detto il ministro della difesa, Bongdan Klich.

8.42 – Gli insorti: “Gheddafi sta bombardando Misurata”

Le forze fedeli al colonnello Gheddafi stanno martellando Misurata, città 200 chilometri ad est di Tripoli in mano agli insorti, dopo una notte di spari con armi pesanti. Lo ha riferito un portavoce degli antigovernativi.

8.26 – Il ministro tedesco: “La Germania non manderà soldati in Libia”

”Non spedirò nessun soldato tedescoin Libia”. E’ la posizione, netta, del ministro degli Esteri tedesco Guido Westerwelle che in un’intervista alla Stampa spiega le ragioni del ‘nò di Berlino a un intervento militare in Libia e insiste sull’alternativa di sanzioni economiche e finanziarie. “Siamo convinti – sottolinea il vicecancelliere nel governo Merkel – che l’alternativa a un intervento militare non sia l’inerzia, bensì pressioni politiche e sanzioni finanziarie ed economiche mirate. L’obiettivo è fare in modo che il dittatore Gheddafi, che conduce una guerra contro il suo stesso popolo, non possa andare avanti. Le Nazioni Unite giocano un ruolo decisivo, ma tutto quello che va al di là di sanzioni mirate può essere preso in considerazione solo se c’è il sostegno e la partecipazione anche dei Paesi della Lega Araba”.

8.15 – La Norvegia parteciperà alle azioni militari

La Norvegia parteciperà all’intervento militare internazionale contro le forze di Muammar Gheddafi in Libia. Lo ha detto il ministro della difesa norvegese citato da un quotidiano locale. “Contribuiremo all’operazione”, ha dichiarato Grete Faremo al Verdens Gang, “ma è presto per dire in che modo. Il ministro norvegese ha parlato dell’invio di aerei da combattimento come una possibilità.

8.10 – Il figlio di Gheddafi: “Non abbiamo paura”

La Libia non ha paura. Lo hadetto Seif al-Islam, figlio del leader libico Muammar Gheddafi a proposito della risoluzione sulla no fly zone approvata ieri dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu.

8.04 – Francia: “Pronti ad attacchi in tempi rapidi, nelle prossime ore”

Gli attacchi contro le truppe di Gheddafi avverranno “in tempi rapidi” e la Francia vi prenderà parte. Lo ha detto a Parigi il portavoce del governo, Francois Baroin. Il portavoce ha confermato che Parigi prenderà parte all’intervento militare in Libia dopo l’approvazione della risoluzione all’Onu. L’intervento è previsto in “tempi rapidi”, ha precisato il portavoce del governo, “nelle prossime ore”. La stessa fonte ha sottolineato che “l’intervento militare non sarà un’occupazione del territorio libico, ma un dispositivo di natura militare per proteggere la popolazione libica e aiutarla a realizzare la sua aspirazione di libertà”.

7.44 – Ue: bene la decisione dell’Onu, pronti a sostenerla

L’Unione europea sostiene la decisione delle Nazioni Unite, che la notte scorsa ha approvato la risoluzione 1973 sul blocco dello spazio aereo in Libia e il via libera a tutte le misure necessarie per la difesa della popolazione civile. In una nota congiunta del presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy e dell’alto rappresentante per la politica estera dell’Unione, Catherine Ashton, si sottolinea il ruolo importante della Lega araba e degli altri partner arabi, e la necessita’ di “continuare a coordinarci strettamente con le Nazioni Unite, la Lega araba, l’Unione africana e gli altri partner internazionali si come contribuire al megio e nel piu’ breve tempo possibile alla messa in pratica delle decisioni del Consiglio di sicurezza. Ashton e Van Rompuy sottolineano che la risoluzione 1973 costituisce “una chiara base legale perche’ i membri della comunita’ internazionale proteggano la popolazione civile”. L’Unione europea, si legge ancora “e’ pronta a mettere in pratica questa risoluzione nell’ambito del suo mandato e delle sue competenze”: il vertice del 24 e 25 marzo fra i leader dei 27 e il consiglio degli Affari esteri di lunedi’ prossimo “discuteranno sulla situazione in Libia e adotteranno le necessarie decisioni al riguardo”.

2.55 – Obama, Sarkozy, Cameron, già al lavoro per trovare strategia comune

Alla luce dell’approvazione daparte del Consiglio di Sicurezza dell’Onu della risoluzione 1973 che autorizza l’applicazione di una no fly zone sulla Libia, il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha chiamato nella notte il presidente francese, Nicholas Sarkozy, e il premier britannico, David Cameron, per coordinare una strategia comune. Lo ha reso noto la Casa Bianca.

1.40 – Astensione della Germania dovuta a “rischi”

Il ministro degli esteri tedesco Guido Westerwelle ha detto che la Germania si è astenuta sul voto all’Onu sulla Libia per i “considerevoli pericoli e i rischi” comportati da un un intervento militare contro Muammar Gheddafi.

1.00 – Viceministro libico: “Speriamo che l’Italia stia fuori dalla missione”

“Speriamo che l’Italia si tenga fuori da questa iniziativa”: lo ha detto all’Ansa il vice-ministro degli esteri libico Khaled Kaaim, commentando la disponibilità del governo italiano a consentire l’utilizzo delle basi sul territorio italiano per la no-fly zone.

0.55 – Cnn: “Gheddafi cambia strategia e non attacca più Bengasi”

“Saif ha detto – spiega Nic Robertson, corrispondente da Tripoli per la Cnn – che la strategia su Bengasi cambierà e che l’esercito non sarà più inviato nella capitale della Cirenaica, ma che si limiterà a mantenere le posizioni nei dintorni. Il motivo – aggiunge il corrispondente dell’emittente televisiva – è che il regime si aspetta un esodo umanitario, che la gente impaurita per quello che può accadere lascerà la città e che l’esercito interverrà per aiutarli ad andare via”.

0.50 – Libia, viceministro esteri: “Pronti a cessate il fuoco”

Il vice-ministro degli esteri libico Khaled Kaaim ha detto in una conferenza stampa a Tripoli che il suo governo e’ pronto a osservare un cessate il fuoco ma che resta in attesa di dettagli tecnici dopo la risoluzione approvata dal Consiglio di sicurezza del’Onu.

0.45 – Anche Napolitano partecipa al vertice del governo

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si e’ unito al vertice informale convocato dal premier Silvio Berlusconi con il ministro della Difesa Ignazio La Russa e il sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta ed è stato informato degli ultimi eventi relativi alla Libia dal premier. L’incontro, riferiscono fonti governative, è stato informale e si è tenuto in una sala del teatro dell’opera al termine della rappresentazione del Nabucco per i 150 anni dell’unita’ d’Italia.

0.29 – Libia: “Risoluzione Onu è minaccia alla nostra unità”

A meno di un’ora dalla sua approvazione, il governo libico ha stasera denunciato come una ’minaccia’ alla sua unita’ la risoluzione sulla No Fly Zone approvata ieri sera dal Consiglio di sicurezza dell’Onu.

0.09 – Vertice Berlusconi, Letta, La Russa ed esponenti forze armate

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si è riunito con il ministro della Difesa Ignazio La Russa e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta per discutere sulla situazione in Libia alla luce della risoluzione Onu sulla ’No fly zone’. E’ quanto si apprende in ambienti governativi. All’incontro partecipano alcuni alti gradi delle forze armate.La cronaca

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