La missione italiana in Libia sembra destinata a passare dalla valutazione delle Camere. Dopo la richiesta del voto delle aule da parte del Pd, anche il Terzo Polo ne ha riconosciuto la necessità. Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, si è detto favorevole: “Non ci sottrarremo”. Non è ancora stata fissata la data, ma, ha aggiunto il titolare della Difesa, “non intendiamo sottrarci alla valutazione delle Camere. Dal punto di vista giuridico è sufficiente il voto delle Commissioni, ma dal punto di vista politico riteniamo che il Parlamento non solo debba essere informato ma debba anche esprimersi”.

La conferenza dei capigruppo della Camera, convocata per domani alle 12,30, esaminerà la richiesta avanzata ufficialmente dal capogruppo Pd Dario Franceschini al presidente Gianfranco Fini di far esprimere con un voto l’aula sull’intervento in Libia. Favorevoli a un passaggio in Parlamento si sono detti anche i dirigenti del Terzo polo, la Lega, l’Idv e i responsabili. Mercoledì era previsto l’esame di risoluzioni presentate da diversi gruppi sulla crisi libica, tra fine febbraio e inizio marzo. Ora le risoluzioni risultano superate dai fatti ma si potrebbe usare il tempo previsto per il loro esame per un dibattito sull’intervento.

I capigruppo del Pd, Dario Franceschini e Anna Finocchiaro, hanno infatti invocato “un urgente passaggio nelle aule parlamentari di conferma del voto delle Commissioni di venerdì che ha autorizzato il governo a intraprendere tutte le misure necessarie a dare attuazione alle risoluzioni Onu. E’ necessario che il Parlamento nel suo plenum possa confermare il sostegno alla posizione del nostro Paese con una piena assunzione di responsabilità”. Mentre il Nuovo Polo ha ribadito il suo “convinto sostegno all’azione della comunità internazionale in Libia, secondo i termini definiti dalla risoluzione Onu 1973 del 2011” sottolineando che sia “impensabile procedere all’intervento senza un dibattito parlamentare, seguito da un voto dell’Aula, che confermi il voto espresso dalle commissioni. Solo così ciascuna forza politica si potrà assumere le proprie responsabilità in questo delicato momento per gli equilibri mondiali”, si legge in un comunicato redatto al termine di una riunione dei rappresentanti del Nuovo Polo per l’Italia che si è tenuta nella tarda mattinata di oggi a Montecitorio. Per l’Udc erano presenti il segretario Lorenzo Cesa e il capogruppo in commissione Esteri alla Camera Ferdinando Adornato, per l’Api il leader Francesco Rutelli e la portavoce Linda Lanzillotta, per Fli il senatore Mario Baldassarri.

Il consiglio dei ministri ha riavvicinato le posizioni critiche della Lega nei confronti dell’alleato di Governo (leggi l’articolo). Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha infatti annunciato di essere al lavoro “con il Pdl ad una risoluzione da far votare in Parlamento. La risoluzione sarà presentata in Aula e lì sarà votata dal Pdl e dalla Lega. Poi il governo continuerà a fare pressioni presso la comunità internazionale”. Maggioranza che si ‘ricompatta’ anche secondo La Russa “non vedo grandi divisioni nella maggioranza, la Lega non ha frapposto ostacoli, c’è la volontà – continua il ministro – di verificare un percorso migliore, la Lega sa che nessuno volentieri ha deciso di partecipare alla missione contro la Libia”.

Prima del Consiglio dei Ministri il premier ha incontrato il leader della Lega, Umberto Bossi per ricucire gli strappi sulla questione libica. La Lega oggi durante la seduta straordinaria è tornata ad esprimere le sue perplessità e ad auspicare un voto del Parlamento su una risoluzione molto dettagliata che serve a “mettere i puntini sulle i” per tutelare il nostro paese. A metà riunione, dopo che il Carroccio ha ribadito la sua posizione, il Senatur ha lasciato palazzo Chigi. Nella riunione di governo, vari ministri sarebbero tornati a insistere sulla necessità che sia la Nato ad assumere il comando e il coordinamento delle operazioni. Il premier avrebbe inoltre spiegato che gli aerei italiani vengono utilizzati solo per missioni volte a neutralizzare i radar, posizione che è stata illustrata agli alleati.

La Lega ha annunciato una risoluzione da presentare a Camera e Senato “con quattro punti irrinunciabili sui quali si dovrà votare. Un documento sul quale ci attendiamo la convergenza di altre forze parlamentari”, ha detto il ministro della Semplificazione legislativa, Roberto Calderoli. “Il passaggio in Aula non è una formalità perché molte cose vanno chiarite – sottolinea l’esponente del Carroccio – Con i capigruppo di Camera e Senato lavoreremo al testo ma posso anticipare che quattro punti sono irrinunciabili per la Lega. In primis, va garantito il rispetto degli attuali accordi in essere con la Libia su gas e petrolio. Inoltre, lo sottolineo, è necessario l’assoluto rispetto della risoluzione Onu che qualcuno sta interpretando male. Io l’ho letta decine di volte e sono convinto che va ben interpretata”.

Per i punti 3 e 4, Calderoli ribadisce le richieste già espresse nell’intervista a Repubblica: “Ogni Paese della Coalizione deve prendersi carico di un numero di profughi proporzionale al numero dei propri abitanti. Non possiamo gestire da soli l’emergenza – spiega – L’attuale blocco navale, oltre a finalità militari, deve filtrare l’arrivo di immigrati da quello dei profughi”.

Quanto ai rapporti interni alla maggioranza, Calderoli spiega di aver “rimarcato in Consiglio dei ministri la nostra posizione di cautela, una posizione vicina alla linea politica che sta tenendo anche la Germania. Non c’è stata maretta – rassicura – ma noi abbiamo tenuto il punto”.

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