“In volo ci sono al momento quasi mille Boeing 787 e circa 400 777 a rischio di cedimenti strutturali”. Ad affermarlo è Sam Salehpour, ingegnere del produttore di aerei americano, in una lettera indirizzata al al numero uno della Federal Aviation Administration (l’autorità Usa che vigila sulla sicurezza nei cieli), Mike Whitaker. “Esaminiamo attentamente tutte le informazioni relative alla sicurezza”, si è limitato a commentare il portavoce della Faa Ian Gregor. Il titolo di Boeing perde in borsa quasi il 3% portando il calo da inizio 2024 oltre il 30%.

Salehpour testimonierà nei prossimi giorni anche al Congresso, nell’ambito di un’audizione convocata dal senatore democratico Richard Blumenthal per “esaminare la cultura della sicurezza all’interno di Boeing concentrandosi sui racconti di prima mano”. Boeing si è impegnata a cooperare con il Congresso e a fornire i documenti necessari per un esame accurato. Pur assicurando la sua cooperazione, il colosso dell’aviazione ha respinto seccamente le accuse del suo ingegnere: “Abbiamo piena fiducia nel 787 Dreamliner. Le accuse sulla sua integrità strutturale non sono fondate”. Un’analoga fiducia è stata espressa da Boeing sulla “sicurezza e durabilità dei 777”.

Salehpour accusata l’azienda di aver preso scorciatoie per aumentare la velocità di produzione, lasciando potenzialmente difetti strutturali sui 787 e i 777. Secondo lui gli operai avrebbero colmato in modo erroneo le piccole discrepanze che possono verificarsi quando i segmenti della fusoliera del 787 (prodotta anche in Italia da Leonardo, ndr) vengono uniti. Questo processo di assemblaggio approssimativo creare un indebito stress alla struttura riducendone la durata. “In una sconsiderata corsa per ridurre l’arretrato nelle consegne degli aerei, Boeing non ha seguito i corretti procedimenti ingegneristici”, ha detto l’ingegnere.

“Queste affermazioni sull’integrità strutturale del 787 sono imprecise e non tengono conto del lavoro che Boeing ha svolto per garantire la qualità e la sicurezza dell’aereo”, ha affermato l’azienda in una risposta pubblicata dal New York Times. Le accuse sono però un nuovo colpo per Boeing, già alle prese con la serie di incidenti del 737 Max che hanno riacceso i timori sulla sicurezza dei suoi velivoli. In gennaio il portellone di un 737 dell’Alaska Airlines è esploso in volo traducendosi nel fermo di molti 737 Max 9 negli Stati Uniti. Nel 2018 e nel 2019 due Boeing Max 8 precipitarono uccidendo quasi 350 persone. Nel tentativo di voltare pagina, il mese scorso l’amministratore delegato di Boeing Dave Calhoun ha annunciato la sua uscita alla fine del 2024. A dire addio sono anche il responsabile della divisione aerei commerciali, Stan Deal, e il presidente del consiglio di amministrazione, Larry Kellner.

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