E’ possibile che la riforma costituzionale della giustizia approdi in consiglio dei ministri già la prossima settimana. “Penso di si”, ha risposto il guardasigilli, Angelino Alfano, al termine della riunione della consulta Pdl in cui ha illustrato le “linee guida” della riforma. “Penso che si avvicinino i tempi della presentazione in consiglio dei ministri. Nella riunione di Governo di domani darò comunicazione degli aggiornamenti” al testo che sono stati apportati “dall’ultima riunione del Governo”. Il Guardasigilli ha precisato che nella sua relazione non si è fatto cenno a modifiche alla Corte costituzionale e che resterà l’obbligatorietà dell’azione penale seppure ci sarà “un intervento con legge ordinaria per regolamentarne le modalità”.

Il ministro ha poi precisato: “Ciò che si è sostanzialmente deciso è che l’obbligatorietà dell’azione penale resta”. Quindi ha spiegato. “Stiamo valutando se intervenire con legge ordinaria a regolarne le modalità. Ma non c’è possibilità che venga cancellato l’art. 112”. Mentre sulla riforma della Corte costituzionale “non è nella mia relazione”.

Resta invece perfetto l’accordo con il Carrocico. “Con la Lega abbiamo avuto incontri molto fecondi e positivi – ha proseguito Alfano – . Ed è stato condiviso l’impianto di fondo della riforma costituzionale della giustizia”. Una riforma “che si basa sulla separazione delle carriere e sulla parità tra accusa e difesa, oltre che su una giustizia disciplinare che non sia domestica e sulla architettura del processo che riaffermi l’effettiva del primato del giudice”. Il Guardasigilli conferma che, proprio su richiesta della Lega, si sta lavorando sull’articolo 106 della Costituzione, così da contemplare le modalità di partecipazione del popolo all’amministrazione della giustizia: “Siamo aperti ai suggerimenti della Lega, stiamo lavorando assieme per arrivare a una amplia condivisione”.

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