“Abbiamo designato Roma come città per l’evacuazione del nostro personale proveniente dalla Libia”. Lo ha annunciato il capo di gabinetto della Fao Herve Leveune dopo essere sceso all’aeroporto di Pratica di Mare dal C130 proveniente da Tripoli. La decisione arriva al termine di una giornata segnata dalle critiche da parte del ministro dell’Interno Roberto Maroni. “Alcuni ministri europei – ha detto – oggi hanno espresso chiusura totale al principio dello smistamento dei richiedenti asilo che potrebbero arrivare sulle nostre coste dopo la crisi in Libia”. Al termine della riunione del consiglio dei ministri degli affari interni europei, ha aggiunto: “Non è solidarietà dire all’Italia e agli altri paesi mediterranei che sono affari vostri”.

Maroni ha annunciato che l’Unione Europea ha già messo a disposizione dell’Italia 25 milioni di euro per affrontare l’emergenza immigrati.  Il bilancio della riunione è fatto di “luci e ombre”, ha riferito Maroni in una conferenza stampa. Fra i fatti positivi soprattutto “la disponibilità del commissario Malmstrom e il suo impegno anche finanziario”, mentre le ombre riguardano “la contrarietà di alcuni stati a misure di carattere politico, in particolare sul burden sharing: non e’ una novita’, ma forse mi ero illuso che questa emergenza umanitaria li potesse convincere che l’Europa deve sviluppare un sistema di asilo europeo”.

Alla luce di quanto sta accadendo in Libia, Maroni ha detto che “non c’è esagerazione nel dire che c’è un rischio di catastrofe umanitaria per quanto sta accadendo in Libia e negli altri paesi del Nord Africa. E’ stata Frontex (Agenzia Europea delle Frontiere) – ha ricordato Maroni – a dire che ci sono un milione e mezzo di immigrati in Libia, mentre la Lega Araba ha parlato di due milioni e mezzo, con un 10% pronto a partire”.

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