Ce lo ricordiamo ancora Lele Mora in quella memorabile sequenza del film Videocracy che, con aria trionfante, faceva ascoltare Faccetta nera, da lui scelta come colonna sonora del cellulare? Non era un gioco, perché Lele Mora era ed è un fascista, lo è nell’anima, nei comportamenti, nello stile. Se ancora ci fosse stato bisogno di una prova aggiuntiva, è arrivata ieri sera dalla trasmissione Annozero quando un incalzante Corrado Formigli, il giornalista preso a calci dal ministro La Russa, lo ha costretto a mostrarci il suo volto peggiore, quello del violento che invoca l’arrivo dei camerati per dare una lezione ai rossi, che poi sarebbero quelli che amano la Costituzione repubblicana e antifascista.

Per quella Costituzione, l’unica che abbiamo, Mora è un abusivo, un clandestino della democrazia, uno fuori legge, perchè ama il disciolto partito fascista, i suoi simboli, i suoi riti, i suoi eredi. Adesso è ancora più chiaro perché quella trasmissione, i suoi autori, i suoi giornalisti siano così odiati, perché senza tanti complimenti ci mostrano l’Italia di Berlusconi senza tanti orpelli, così com’è, con i suoi protagonisti.

Non sappiamo se Berlusconi sia colpevole o innocente, lo decideranno i giudici di Milano, ma il solo fatto che il signor Mora, il camerata Lele Mora, sia stato e sia un suo amico, un sodale, un organizzatore di serate, uno che andava e veniva da casa dovrebbe essere sufficiente per tracciare un desolante quadro delle condizioni del presidente, della sua instabilità emotiva, delle frequentazioni a lui più care e più simili.

Siamo in queste mani, nere, anzi nerissime, per fortuna che ci sono trasmissioni che ce la fanno vedere e sentire, teniamocele care!

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