Tra il 2009 e il 2010, lo staff della Smithsonian Institution (il più grande complesso museale e di ricerca al mondo, con sede a Washington) ha lavorato sodo per interpretare e capire le opportunità che il web e i nuovi media potevano offrire alla comunicazione dei contenuti.

E’ stato aperto il blog Smithsonian 2.0, ma soprattutto è stato realizzato uno spazio wiki per condividere internamente ed esternamente la “web e new media strategy” dell’istituzione. Blog e wiki quindi: due strumenti “aperti” a commenti e contributi che denotano la chiara volontà dello staff di ascoltare e condividere con tutti idee, suggerimenti, critiche, consigli, opportunità. Soprattutto lo spazio wiki è una miniera di contenuti e approfondimenti preziosissimi che ci fa toccare con mano l’approccio dell’istituzione al web ma soprattutto il contesto interno nel quale questo approccio è nato. Come sappiamo, a volte infatti, la barriera più forte all’innovazione digitale è interna alla struttura: proprio per questo un wiki simile è una straordinaria fonte di informazioni. Al suo interno troviamo: obiettivi, risorse, workshop, spazio mobile e tanto altro.

Nel corso del 2010 ha iniziato poi a concretizzarsi il progetto Smithsonian Commons. Questo progetto ha l’obiettivo di essere un nuovo spazio digitale dell’istituzione che renda l’esperienza dell’utente con i contenuti digitali accessibile, immediata, stimolante e completamente innovativa: “Una nuova parte della nostra presenza digitale dedicata a stimolare l’apprendimento, la creazione e l’innovazione attraverso l’accesso aperto alla ricerca, alle collezioni e alle comunità Smithsoniane.”

Il progetto è davvero ambizioso, tuttavia i quattro video tutorial realizzati dall’istituto mostrano una straordinaria attenzione ai dettagli di fruizione e alle esigenze dell’utente. Che ne dite?


All’interno del wiki c’è uno spazio per seguire l’evoluzione del progetto: quest’anno dovrebbe partire il sito in beta version. Ad ogni modo, i 13 elementi fondamentali che sono alla base di Commons (le Project Priorities) offrono una linea guida generale per approcciare la progettazione e diffusione dei contenuti digitali.

Articolo Precedente

Vodafone blocca Skype
e la rete trova le soluzioni

next
Articolo Successivo

Bunga bunga+Google=Bungle Bungle

next