La Costituzione è troppo vecchia per te lasciale stare..
Neppure con i tuoi soldi potrai comprare la Costituzione..
Mubrak è un saggio (citazione da Berlusconi), imitalo e vattene..
Non è in gioco solo la dignità delle donne, ma quella dell’Italia..
I bavagli mettili ai tuoi cortigiani..

Queste sono alcune citazioni tratte dalla manifestazione indetta da un gruppo di donne a Venezia,  in campo Santa Margherita, dove si sono ritrovate migliaia di persone, quante non se vedevano da almeno un decennio.
Buon segno perché, nonostante le sue tv, il vecchio signore non riesce a narcotizzare del tutto la pubblica opinione, finalmente qualcosa  si è rotto e adesso non bisogna dargli tregua sino alle sue dimissioni.
La giornata di ieri, e non solo, dimostra che è giunto il momento di unire tutte le forze per presidiare la Costituzione e reclamare il rispetto della dignità nazionale.

Il prossimo appuntamento sarà martedì 15 febbraio alle 15, con un sit in davanti alla commissione di Vigilanza a Roma a palazzo san Macuto, a pochi metri dal Pantheon.
Questa settimana infatti la maggioranza di destra vorrebbe portare all’approvazione il regolamento bavaglio, quello che vorrebbe ammanettare i giornalisti e le trasmissioni che non piacciono al capo supremo.
Persino Giuliano Ferrara, bontà sua, ha sentito il bisogno di dire che quella bozza puzza di censura, ora pensate voi che robaccia deve essere per far arricciare la barba anche al “sor mutanda”.

I Berlusconiani hanno detto che potrebbero fare qualche modifica, ma quella bozza è semplicemente irricevibile, non c’è proprio nulla da emendare, è fatta con la stessa stoffa della legge bavaglio sulle intercettazioni.

Vogliono solo e soltanto mettere sotto tiro le trasmissioni di Santoro, di Travaglio, della Gabanelli, di Floris, della Dandini, di Vianello,  esattamente quelle che Berlusconi ha da tempo indicato come i bersagli da colpire e affondare.
Altro che mediare, questi vorrebbero arrivare alle elezioni illuminando se stessi e cancellando tutto quello e tutti quelli che non garbano al padrone e prendendo a calci quei giornalisti come Corrado Formigli che vorrebbero solo fare il loro mestiere. Dopo i calci quanto dovremo aspettare per vedere in azione i manganelli e l’olio di ricino?

Guai, tuttavia, a cadere nella trappola di chi vorrebbe farci discutere della presunta faziosità di Santoro e nel frattempo continuare a randellare a tg semiunificati. Il Minzulpop opera tutti i giorni e a tutte le ore, ma loro fingono di essere le vittime,  e quando il lupo si traveste da agnello il peggio sta per arrivare.
Non basta più difendere le trasmissioni che vorrebbero chiudere, bisogna anche reclamare dalle autorità di garanzia il rispetto delle regole e delle norme.

Martedì, dunque, ci ritroveremo sotto la sede della commissione di Vigilanza, nei giorni a seguire sarà il caso di recarsi davanti al palazzo  della Autorità di garanzia per chiedere che finalmente si mettano in discussione gli esposti e le denunce presentate da Articolo 21, dall’onorevole Zaccaria, dal senatore Vita, dall’Italia dei Valori, da decine di associazione che denunciano l’uso e l’abuso delle videocassette, delle telefonate in diretta, la supremazia di Berlusconi in tutti i tg, l’abrogazione tacita della par condicio, altro che imbavagliare le ultime isole mediatiche sfuggite alle loro grinfie.

Questi stanno facendo “carne di porco” nella sostanziale indifferenza degli arbitri e spetta a noi svegliarli, sollecitarli, perchè stiamo parlando  della Costituzione e delle modalità di libero esercizio del voto.
Se queste autorità non sono più in grado di svolgere un ruolo di garanzia, sarà bene che lo dicano in modo pubblico, si rechino al Quirinale e rassegnino le loro dimissioni, e rendano evidente l’esistenza di una vera e propria emergenza democratica.
La generosità di chi non ha mai smesso di difendere la legalità repubblicana merita comportamenti rigorosi, la puntuale applicazione delle norme, costi quel che costi.

Da domani, infine, partirà la campagna per la grande manifestazione tricolore convocata a Roma per il prossimo 12 marzo da decine e decine di associazioni, sarà davvero il caso di segnarsi questa data sull’agenda, perchè in quella giornata dovremo ritrovarci tutti insieme dietro la bandiera nazionale e con la Costituzione tra le mani;  queste dovranno essere le uniche discriminanti, per il resto ciascuno si porti nel cuore il colore che vuole, ma almeno in quella giornata proviamo a dire insieme un immenso basta ai molestatori della Costituzione.

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