Le carrette del mare continuano a partire dalle coste tunisine. Un barcone carico di migranti è affondato nelle acque antistanti la città di Girgis: nell’incidente un giovane è morto, uno è disperso e 10 persone sono state tratte in salvo. Altre dieci imbarcazioni cariche di extracomunitari sono dirette verso Lampedusa: la più vicina dovrebbe impiegare circa 5-6 ore per raggiungere l’isola. Negli ultimi quattro giorni sono sbarcati circa 4mila immigrati, secondo quanto riportato dal comandante della capitanerie di porto dell’isola, Antonio Morana. A seguito dell’eccezionale afflusso di cittadini dai Paesi del Nord Africa, il Consiglio dei ministri ha decretato lo “stato di emergenza umanitaria”. Mentre il capo del Dipartimento della Protezione civile, Franco Gabrielli, ha convocato l’unità di crisi per fare il punto della situazione e per trovare le soluzioni più idonee ad affrontare e risolvere l’emergenza, in stretto contatto con palazzo Chigi.

Il Canale di Sicilia, solcato ininterrottamente da imbarcazioni, viene costantemente monitorato. Dopo i 312 migranti giunti nel corso di otto sbarchi dalla mezzanotte alle prime ore del giorno, presto approderanno anche quelli avvistati al largo delle coste siciliane: circa cinquanta in ognuna delle due imbarcazioni avvistate. Ed è in moto la macchina dei trasferimenti attraverso un ponte aereo e un traghetto Siremar con l’obiettivo di decongestionare l’isola. Dove sono ancora presenti circa 1.200 extra-comunitari. Quasi tutti uomini e in gran parte di nazionalità tunisina, tra di loro ci sono anche 53 minorenni.

Nonostante la nuova ondata di sbarchi di immigrati clandestini sull’isola di Lampedusa, definita dal ministro dell’Interno Roberto Maroni una “emergenza umanitaria”, il Centro di permanenza temporanea dell’isola resta chiuso. Sarà il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato per giovedì al Viminale a decidere sulla riapertura del centro di prima accoglienza di Lampedusa, secondo quanto si apprende da fonti del ministero degli Interni.

Secondo il portavoce dell’Idv Leoluca Orlando, ”lo stato d’emergenza proclamato dal Consiglio dei ministri straordinario di oggi è la conferma del fallimento della dissennata politica dei respingimenti, sistematicamente attuata da questo governo. Siamo di fronte alla prova provata che la propaganda leghista e le leggi xenofobe e razziste dell’esecutivo non servono ad affrontare e risolvere un fenomeno delicato e complesso come quello dell’immigrazione clandestina”. Di avviso opposto il parere di Isabella Bertolini, vicepresidente del Pdl alla Camera: ”E’ molto positiva la pronta azione del governo Berlusconi a fronte delle migliaia di sbarchi di immigrati sulle coste italiane – ha dichiarato -. E’ ora però che la UE esca dal letargo. I signori dell’Unione Europea non possono solo approvare normative che non consentono di espellere i clandestini. Lasciare colpevolmente sola l’Italia di fronte a questa nuova emergenza sarebbe un delitto”.

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