Basta. Non ne posso più di accendere la Tv e sentire la parola crisi, aprire un giornale e leggere la parola crisi, parlare col vicino e lamentarmi di come vanno le cose in questo Paese. Non posso più perdere tempo a discutere del perchè siamo arrivati a questo punto. Ora è il momento di agire. Me ne frego e prendo in mano il mio futuro. Non c’è lavoro? Me lo invento. Non mi danno la parola? Me la prendo. Nessuno mi dà credito? Vedremo.”
(Roberto, giovane italiano intervistato da Alessandra e Matteo)

Non è un paese per bamboccioni nasce dalla voglia di raccontare un’Italia diversa. In questi tempi dove la parola crisi sembra indissolubile, dove i giovani sono descritti dalle statistiche ufficiali come senza futuro e senza prospettive, noi abbiamo deciso di raccontare storie di chi ce l’ha fatta. Nonostante tutto. Storie controcorrente. Spifferi di aria fresca. Giovani di talento che hanno realizzato grandi cose partendo da se stessi. Con passione, intuito, voglia. Giovani che hanno trovato, a volte proprio inventato, una loro strada.

Quando abbiamo iniziato la nostra ricerca non eravamo sicuri di trovare qualcosa. E invece abbiamo scoperto un’Italia bellissima. Undici di queste storie sono finite nel libro uscito per Cairo Editore, tante altre troveranno posto in questo nuovo spazio su Ilfattoquotidiano.it. Ci piace raccontare la nostra generazione e il nostro tempo con la possibilità di lasciare un contributo propositivo. Da cui prendere spunto per trovare la propria strada.

Occhi aperti, orecchie all’erta, testa sulle spalle.

Non è più tempo di chiedere. A chi poi? È il tempo di provare.

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