In attesa che il caso Ruby rivoluzioni il panorama politico, una conseguenza dei festini di Arcore c’è già stata: è saltata la storica rivalità tra Don Camillo e Peppone. Così capita che per spiegare ai fedeli il degrado del bunga bunga, un parroco trevigiano usi l’Unità anziché i testi sacri. Don Giorgio Morlin ha infatti pensato di distribuire in chiesa le fotocopie di un editoriale della direttrice Concita De Gregorio – titolo “Le altre donne” – per aiutare i fedeli a chiarirsi le idee sulle abitudini del premier, accusato di prostituzione minorile e concussione. L’iniziativa, attuata domenica scorsa, non è però piaciuta a tutti i parrocchiani, al punto che uno di questi ha scritto al quotidiano Il Gazzettino per protestare, spiegando che non pensava “di andare a un comizio, ma alla messa”.

Don Giorgio, parrocco di Mazzocco-Torni, una frazione di Mogliano Veneto (Treviso), non si era del resto limitato a “volantinare” le fotocopie del pezzo della De Gregorio. Durante l’omelia della messa aveva letto alcuni stralci del fondo tratto dal quotidiano fondato da Antonio Gramsci, dedicato alle vicende di Silvio Berlusconi e all’inchiesta sulla feste ad Arcore. “Io sono un uomo di chiesa – si difende il sacerdote sulle pagine del Gazzettino -. Cosa deve fare un prete se non invitare i fedeli a fare una seria riflessione sulla decadenza dei valori della società?”.

(l. f.)

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