Mubarak non c’entra nulla e nemmeno la sua sbandierata parentela con Ruby. L’ipotesi sostenuta dal premier per giustificare le sue telefonate alla questura di Milano la notte tra il 27 e il 28 maggio viene matematicamente smentita dalla sua ex igienista dentale Nicole Minetti. Questo emerge dai verbali d’interrogatorio del consigliere regionale lombardo. Una contraddizione campale sulla quale peraltro domani sarà chiamata a votare alla camera. Ricordiamola dunque: Silvio Berlusconi, per controbattere l’accusa di concussione ipotizzata dai pm di Milano, sostiene di avere telefonato in via Fatebenefratelli perché convinto che Ruby, allora ancora 17enne fosse realmente la nipote del presidente egiziano. Dunque il presidente del Consiglio agisce e telefona nel pieno delle sue funzioni. L’affare, a suo dire, è istituzionale. L’impianto è identico a quello sostenuto dalla giunta per le autorizzazioni a procedere di Montecitorio che ha rimandato a Milano le carte giudicando competente il tribunale dei Ministri. Su questo si confronteranno domani i deputati.

In realtà, l’affresco che emerge è un altro. Almeno stando alle parole di Nicole Minetti riportate oggi da Luigi Ferrarella sul Corriere della Sera. “Berlusconi – racconta l’ex soubrette – mi disse vai tu in Questura perché sei una persona per bene, sei incensurata, ti presenti bene”. Questo il punto, sembra. Non certo le parentele presidenziali. A dar sostanza alla versione di una delle più assidue ospiti di Arcore sono tempi e modi che scandiscono la cronologia di quella notte decisiva. L’esordio vede la Minetti a cena con il fidanzato. A un certo punto le squilla il cellulare. E’ Michelle, la escort brasiliana che ospita Ruby nel suo appartamento di via Villoresi 19. “Siccome sapeva che io avevo conosciuto Ruby proprio a casa del presidente pensò di chiamare me”. Michelle la mette al corrente del pasticcio. Dice di aver tentato di avvisare il premier. Lei, lo sappiamo dalla sua agenda, ha diversi numeri di Berlusconi: il suo cellulare, quello del suo autista e quello della casa romana. La brasiliana fa di più. Al telefono con la Minetti non fa espressamente il nome di Berlusconi ma dice di aver tentato di parlare con “lo Spirito Santo”.

A questo punto, Nicole Minetti sente il premier alle 22 e 43. E’ lui a chiamarla da Parigi. Dice di aver già parlato con Michelle. Di sapere che Ruby è in Questura ed esorta il consigliere regionale ad andare in via Fatebenfratelli perché “lei si presenta bene ed è incensurata”. Di nuovo e ancora nessun riferimento a Mubarak . In realtà ha ben altre preoccupazioni e ben poco istituzionali. La ragazza è stata a villa San Martino molte volte. La prima fu il 14 febbraio. Lui la conosce bene. Sa che “è una ragazza problematica – dice la Minetti – molto estroversa” e  soprattutto “loquace”. Per questo il Cavaliere non solo chiama il capo di gabinetto della Questura Pietro Ostuni, ma incalza la stessa Minetti, mentre la stessa si trova  negli uffici di polizia. Il tutto si conclude con il formale affidamento della minore al politico regionale. Solo formalmente perché poco le quattro del mattino, Ruby è di nuovo a casa di Michelle.

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