di Ruggero Galtarossa*

L’Italian Society del Trinity College di Dublino lancia una petizione per la revisione delle norme che regolano il voto degli italiani all’estero. L’iniziativa Cambiare il voto degli italiani all’estero vuole evidenziare le difficoltà che gli italiani residenti fuori dall’Italia affrontano al momento dell’esercizio del diritto di voto. Le norme attuali penalizzerebbero in particolare quegli italiani che risiedono all’estero da poco o che non hanno ancora deciso se trasferirsi definitivamente. Una volta raccolte, le firme saranno consegnate ai presidenti della Camera e del Senato, al presidente della Repubblica e ai presidenti delle Commissioni Affari esteri della Camera e Senato.

Secondo i promotori della petizione, due punti  fondamentali compromettono le garanzie riconosciute dall’articolo 48 della Costituzione (“La legge stabilisce requisiti e modalità per l’esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all’estero e ne assicura l’effettività”).

L’iscrizione all’AIRE (Anagrafe degli italiani residenti all’estero) sarebbe un primo ostacolo. L’adesione, obbligatoria ai fini dell’esercizio del voto all’estero, comporta automaticamente la perdita dell’assistenza sanitaria in Italia. Il cittadino italiano che si è appena trasferito e che non sa ancora se risiederà definitivamente all’estero, ha dunque due opzioni: iscriversi e perdere l’assistenza sanitaria italiana, oppure tornare in Italia per esercitare il suo diritto di voto. I ragazzi della Trinity University sostengono che il risultato è un forte disincentivo al voto per molti italiani all’estero, tra cui gli studenti Erasmus. Questi,  costretti a decidere se perdere l’assistenza medica o pagarsi un biglietto d’aereo, finiscono spesso per rinunciare al diritto di voto.

L’iniziativa sottolinea inoltre la questione della circoscrizione Estero. Le norme attuali infatti non prevedono alcuna distinzione tra tipologie di emigrati. Studenti Erasmus e italiani definitivamente trasferitisi votano entrambi per i seggi legati alla circoscrizione Estero. L’equiparazione sarebbe fortemente penalizzante per quei cittadini che si trovano fuori dal territorio nazionale solo temporaneamente.

In funzione di un’eventuale riforma normativa, L’Italian Society propone il voto online come possibile soluzione. Altri punti di riferimento potrebbero essere i modelli francese e tedesco, i quali agevolano i cittadini all’estero tramite voto per procura e per posta.

Maggiori informazioni sono disponibili presso il blog dell’Italian Society – Trinity College Dublino.E’ possibile firmare la petizione accedendo al sito www.ipetitions.com.

* Studente di Giornalismo e Sociologia alla City University London
Ruggerogaltarossa.wordpress.com

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