Il ministro della Giustizia Angelino Alfano

L’iter legislativo del ‘processo breve’ è stato rimesso in marcia con una “ricalendarizzazione” alla Camera. Lo ha confermato il ministro della Giustizia, Angelino Alfano. “Il tema – ha detto Alfano rispondendo ai cronisti durante una conferenza stampa tenuta al Parlamento europeo a Bruxelles – non è mai stato cancellato dall’agenda politica della nostra coalizione e anche pronunciamenti recenti della Corte di Strasburgo richiamano l’Italia a un’accelerazione dei processi”. “Ribadisco quanto ho sempre detto – ha aggiunto il ministro – e cioè che a determinare un veemente dibattito nella politica italiana non è il tema, che viene sviluppato per l’intero arco del disegno di legge, di un processo che abbia una sua conclusione certa in tempi ragionevoli, quanto l’impatto di un’eventuale norma transitoria. Ovvero la sua applicazione ai processi in corso”.

‘Quanto alla “grande riforma della giustizia”, Alfano è sicura che si possa fare in questa legislatura. ”La riforma della giustizia – ha specificato il Guardasigilli- si compone di varie parti. Noi abbiamo già varato il più grande sistema di contrasto alla criminalità organizzata approvando delle norme che ci vengono invidiate a livello europeo. Abbiamo approvato una riforma del processo civile che ha prodotto una grande, grandissima risultanza, e cioè che dopo circa 30 anni di aumento delle pendenze dei processi civili quest’anno si è invertito il segno. Siamo al segno meno: è calato del 4 per cento”. Definiti questi due passaggi come “un altro grande tassello di questa riforma”, Alfano ha ricordato che l’informatizzazione del sistema giudiziario “è andata avanti” ed ha affermato che “abbiamo avuto dei rallentamenti” sul processo penale “perchè avevamo presentato un progetto di riforma al Senato che ancora è in fase di ritardata trattazione per le vicende politiche che sono note a tutti”.

Sullo sviluppo complessivo del disegno di legge, Alfano ha affermato che “non ci sono enormi contrasti, tant’è che numerosi ddl della sinistra italiana andavano in quella direzione, magari con dettagli diversi ma con la stessa sostanza”. Sul “senso e la pregnanza della norma transitoria”, che potrebbe di fatto bloccare ad esempio il processo Mills contro Silvio Berlusconi, “la decisione che è stata assunta a livello di Commissione – ha detto Alfano – è quella di ricalendarizzare e quella sarà la sede nella quale si entrerà nel merito e si parlerà di questo argomento”.

Intanto, in commissione Giustizia alla Camera slitta la riunione dell’ufficio di presidenza nella quale, secondo alcune indiscrezioni, il Pdl dovrebbe chiedere la calendarizzazione del provvedimento sul processo breve già licenziato dal Senato. In realtà, secondo quanto si apprende, la maggioranza potrebbe chiedere di rimettere all’ordine del giorno il testo anche la prossima settimana. Cioè dopo che sarà stato calendarizzato per l’Aula.
A far slittare la riunione sarebbero state la discussione e le votazioni andate un po’ per le lunghe (e non ancora concluse) di un altro provvedimento: quello sull’ inapplicabilità del giudizio abbreviato per i delitti puniti con la pena dell’ergastolo.

(ER)

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