Ebbene sì, lo confesso pubblicamente, il 7 gennaio  ho acquistato “Padrorama”.
L’ho acquistato con lo sconto (su iPad in Canada costa meno di due dollari) per leggere le dichiarazioni di Augusto Minzolini sulla mia Minzoparade.
A pagina 28, intervistato da Antonella Piperno, il direttore del più importante Tg del Sultanato di Bunga Bunga, dagli Stati Uniti dichiarava guerra a giudici, giornalisti e alla Minzoparade: “a Minzoparade e attacchi vari risponderemo con Media, una rubrica di un minuto che da metà gennaio, all’interno del Tg, monitorerà cantonate e faziosità dei colleghi”.

Messa da parte l’offesa derivante dal sostantivo “collega” (deriva dal latino “colligere”, che significa “riunire” e sono fuggito in Canada proprio per evitare “riunioni’ con soggetti del genere), vediamo le “cantonate e le faziosita’” dei cosiddetti colleghi del “Direttorissimo”.

Il primo servizio del primo servizio pubblico al mondo che se la prende con “colleghi” e non con i potenti va in onda il 14 gennaio 2011 nel Tg di Uno delle 13:30.
La Rubrica è firmata da Mario Prignano e da Francesca Oliva e si parte con il caso Adinolfi.
La solidarietà bipartisan per l’aggressione al blogger Mario Adinolfi va bene secondo il duo ma qualcuno ha esagerato e indovinate chi?
Il Secolo d’Italia perché lo ha accostato alla strage in Arizona e l’Unità che, in un “dotto” editoriale, ha paragonato Alessandro Sallusti a Sarah Palin. “Morale”, aggiungono i segugi del Direttorissimo, “Bastava leggere il verbale letto dai Carabinieri per scoprire la vera causa dell’aggressione al giornalista del Pd: lite per motivi di viabilità con scambio di insulti”.

Mario Prignano e Francesca Oliva non hanno però raccontato che quel verbale non lo avevano letto neanche loro. Al Tg di Uno delle 20 del 9 gennaio 2011 Francesco Giorgino annunciava che era stata espressa solidarietà bipartisan per l’aggressione al blogger Mario Adinolfi senza menzionarne il movente, i 169 redattori del Tg di Uno non avevano avuto il tempo di approfondire la notizia.

Il 21 gennaio MinzoMedia riparte con un quotidiano a caso, l’Unità, e nel Minzomirino c’è Concita De Gregorio. Qual è la sua colpa? Aver scambiato Giovanna Trapani, una giornalista della Rai, per una sindacalista. “Una trappola suggestiva in cui è caduto anche il Corriere della Sera”. L’Unità viene anche bacchettata per aver messo insieme la Camusso con la Marcegaglia.

Lunedì 24 gennaio
Mario Prignano accende i riflettori su una delle decine di escort che tengono in pugno (alla lettera) il più importante membro (alla lettera) del governo: Nadia Macrì.
Ci sono “dubbi sulla versione della Macrì”. Il problema, secondo il primo Tg della BBC italica, è che Santoro ha esibito il racconto della escort come “verità assoluta”.
I cattivi giornali che riprendono le false notizie di quel comunistone di Santoro sono La Stampa, La Repubblica e Il Fatto mentre l’unico a raccontare la verità è quel bastione del giornalismo liberale di proprietà del fratello del Presidente del Consiglio, Il Giornale di Famiglia.

Dopo solo tre puntate possiamo già stilare la classifica dei buoni e dei cattivi.

Questa è la lavagna della MinzoMediagrade aggiornata al 24 gennaio 2011.

Buoni

1.Il Giornale di Famiglia

Cattivi
1. L’Unità (2)
2. Il Secolo d’Italia
3. Il Corriere della Sera
4. La Repubblica
5. Annozero
6. La Stampa
7. Il Fatto

Nella prima MinzoMediagrade vediamo in testa l’Unità con due errori, seguita da ben 5 quotidiani e da una trasmissione televisiva con solo (per ora) un errore a testa, anzi a testata.
Trai i buoni notiamo solo il Giornale del fratello del Presidente del Consiglio che ha piazzato il Direttorissimo a Saxa Rubra.

Sarà una coincidenza?

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