13 gennaio 2011. La legge sul legittimo impedimento è stata in parte bocciata e in parte interpretata dalla Consulta. Di fatto si torna alla situazione quo ante con i giudici che giudicheranno caso per caso la legittimità dell’impedimento presentato udienza per udienza.
Ora, con i singoli impedimenti troppo spesso artificiosamente presentati di volta in volta ed eventualmente accettati dalla Corte, la battaglia del Cavaliere e dei suoi legali si sposta sulle prescrizioni.

Illegittimo impedimento

E’ il giorno del legale impedimento.
L’hanno bocciato, soft nel dichiararlo
perché Silvio non gridi al tradimento
e non roda Napolitano un tarlo.

Sarebbe dunque tempo di gioire?
Son quindici anni, ahimé, che sul più bello
per chi nella prigion deve finire
si perde all’improvviso il chiavistello.

Si è cominciato con le rogatorie,
da vera buffonata poi trattate
nei tribunali, senza tante storie.
Poi d’altri servitor menti malate

han pensato al legittimo sospetto,
il quale, per la sua inutilità,
finì rapidamente in un cassetto.
Ecco le prescrizion che là per là

dalla prigion salvarono il caimano.
Ma ci volevan duraturi modi
e due lacché dai non Schifani e Alfano
hanno studiato due stupendi lodi.

Pur se firmati da due presidenti,
erano contro la Costituzione
e la Consulta li bocciò. I fetenti
non se ne sono fatti una ragione

riprovandoci ancor, ma il nulla osta
per un lieto domani ancor non c’è.
Niente vergogna per la Faccia Tosta
né per gli avvocaticchi suoi lacché.

E da domani, ahinoi, si ricomincia
con la Giustizia che prova e riprova,
mentre i piemme lo Spergiuro lincia
e… il chiavistello ancora non si trova.

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