Fabrizio Trifone Trecca, è un presentatore tv che parla come mangia. Alla ‘vaccinara’ direbbero a Roma. Medico chirurgo, prima che conduttore, possiede una calata romanesca che è divenuta la cifra stilistica che contraddistingue il suo programma tv su Rete4, “Vivere meglio”. Una trasmissione, in onda da anni tutti i sabato mattina, su cui ci sarebbe tanto da discutere per capire quanto ci sia di divulgazione medico-scientifica e quanto di sponsorizzazione più o meno occulta, visto il grande spazio che viene riservato al settore estetico e del benessere.

Lo stile di conduzione, come lo hanno definito alcuni critici televisivi, è ‘ruspante’. Trecca ascolta poco e parla sempre sopra l’intervistato. E anche quando è spinto da un intento magnanimo, Trifone Trecca incappa in gaffe topiche. Una delle ultime è targata 6 novembre, ci viene segnalata da un lettore del nostro online e grazie alla rete siamo riusciti a recuperare il frammento video della trasmissione su Youtube. Il medico ha invitato in studio Andrea Stella, un ragazzo di Thiene (Vicenza) che si è inventato, attraverso la sua associazione no profit, un progetto straordinario: ‘Lo spirito di Stella’, un’imbarcazione a vela senza barriere architettoniche che possa ospitare i ragazzi disabili, senza costi per gli stessi.

Il ragazzo è sulla sedia a rotelle da 10 anni, da quando nell’agosto del 2000 si trovava a Miami, in Florida, per un viaggio premio per la laurea conseguita in giurisprudenza. Andrea sorprende una sera tre ladri in un parcheggio che stanno per rubargli l’automobile. Grida, uno dei tre gli punta una pistola contro e spara alcuni colpi in rapida sequenza. Il ragazzo viene ridotto in fin di vita. Per fortuna i medici lo salvano ma al risveglio scopre che vi è una lesione alla colonna spinale. La condanna per lui, da sempre uno sportivo praticante, amante della vela, è quella di vivere su una sedia a rotelle. Ma non si perde d’animo. Lotta tanto per realizzare un sogno: creare una barca che possa permettere ai ragazzi di disabili di comandarla. Mettersi al timone come un normale skipper. Ci riesce, raccoglie i fondi, investe del suo, coinvolge assi della vela come Mauro Pelaschier e Giovanni Soldini e, finalmente, il catamarano salpa in mare. Stella con la sua barca tocca le coste italiane per sensibilizzare la gente contro l’abbattimento fisico e culturale delle barriere architettoniche.

Comincia a tappeto una campagna sui media per far conoscere il suo progetto e viene ospitato anche nello studio tv di Trecca. Trifone Trecca con Stella non si smentisce e dà il meglio di se stesso, anzi il peggio. “Senta Stella hai fondato la scuola, hai fatto di tutto, perché uno deve dii ‘poraccio’?”, il ragazzo è imbarazzato ma Trecca non molla “chi sta mejo de te? Eh? Ciai pure la faccia de uno coi sordi” il ragazzo tentenna, esclama “‘beh, ho la fortuna di stare bene di famiglia” un ‘assist’ per il presentatore formidabile “lo vedi, lo vedi che non me sbajo mai io” e ancora “oh portame in barca Stella. Oh ma ‘ndo sta a fidanzata?” la ragazza è nel dietro le quinte, rossa in viso, il conduttore urla “pure bella a fidanzata, cose da pazziii…”.

Come sia arrivato a Mediaset Fabrizio Trifone Trecca, è facilmente spiegabile nella relazione trentennale che lega il medico a Silvio Berlusconi. I due infatti sono stati due ‘grembiulini bianchi’ nella loggia massonica Propaganda 2, nota come P2. La loggia segreta nata con fini di sovversione dell’assetto socio-politico-istituzionale italiano. E’ lo stesso ‘gran maestro venerabile’, Licio Gelli, a ricordarlo ai microfoni de ilfattoquotidiano.it. “Fabrizio Trifone Trecca era mio medico personale a Roma. Era un iscritto alla Loggia, l’ho conosciuto nel ’72 o ’73. E’ un caro amico, una persona perbene, anche se non ci sentiamo da tempo, resta un amico” e alla domanda se sia stato Trecca ad avergli presentato il Cavaliere, Gelli risponde: “Può darsi, può darsi”.

Il ruolo di Trecca nella P2 è da ricercare nelle carte della commissione parlamentare d’inchiesta sulla P2. “Ti esprimo il più vivo ringraziamento per il tuo solerte lavoro che, in questo scorcio del 1979, hai svolto in favore del gruppo che ti è stato affidato”, la frase è estratta da una lettera che Gelli indirizzò al medico, messo a capo del gruppo numero 17 della Loggia (tessera n.1748) e che si occupava del settore ‘stampa e tv‘. Un settore ritenuto strategico dai massoni per il buon esito del ‘piano di rinascita democratica’.

Nello stesso gruppo figuravano tra gli altri anche Franco Di Bella, ex direttore del Corriere della sera, dove Trecca scriveva, Silvio Berlusconi (tessera n.1816), Gustavo Selva (tessera n.1814), Roberto Gervaso (tessera n.1813) e Maurizio Costanzo (tessera n. 1819). Costanzo portato proprio da Trecca nella loggia e anche lui per decenni tra i volti noti, insieme a quello di Gervaso che conserva da tempo una rubrica fissa su Rete4, sui canali Mediaset di Silvio.

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