di Alessandro Pezzella*

A Napoli in famiglia in prossimità delle feste natalizie si prepara un pane da forno, il casatiello, un cui nome forse più comprensibile è tortano… e non ne conosco altri.

Si tratta di una strategia culinaria – che ne avrà probabilmente di analoghe in tante regioni d’Italia – utile a raccogliere le rimanenze di altre preparazioni in un tutto stabile e più facilmente conservabile, insomma un po’ di tutto con un preciso obbiettivo di fondo: non sprecare nulla.

Ingredienti: di tutto, formaggi, salumi, uova… e di tutti i tipi.
Preparazione: festosa e frettolosa composizione degli ingredienti di sopra in una “pettola” di pasta lievitata con aggiunta di sale, pepe, sugna (strutto), mescolando, arrotolando, dando forma al pane e decorando. Le mani esperte della madre di famiglia si dedicano a questa arte, mentre tutta la famiglia parla, scherza e magari i bambini fanno saggio dei successi conseguiti, nei trascorsi mesi autunnali, nello studio di qualche strumento musicale.

Fuori il freddo (in genere), il vesuvio imbiancato (sovente), vie e vicoli semi deserti dove persone sole, che una famiglia non la hanno, si preparano trascorrere la notte, ma magari con il conforto di un casatiello appena sfornato e dato loro dalla famiglia del palazzo vicino.

Stesso mese, stessi giorni, stesse ore, non una casa napoletana ma il Senato della Repubblica – stessa scena: le mani esperte della madre di famiglia, Rosi Mauro, impasta, arrotola, mescola articoli ed emendamenti del casatiello parlamentare che è la riforma Gelmini, un po’ di tutto con un preciso obiettivo di fondo: più controllo privato nelle risorse pubbliche per l’università.

E il casatiello prende forma mentre la madre di famiglia è sempre piu affannata dalla fretta, il Natale si avvicina e tutto deve essere pronto – e sì che ora tocca a lei, gli altri ci hanno già messo il loro. Cosa mancava infatti al casatiello-riforma, quali ingredienti non contiene la sua preparazione ? Il plauso della Crui, le proteste di ricercatori, studenti e precari, il sostegno di Confindustria, la critica degli intellettuali, l’appello inevaso del presidente Napolitano al confronto, l’analfabetismo universitario dei relatori alle camere, la condotta astratta del Ministro, la salvezza della maggioranza grazie ad una lontana parente o amica, insomma, gli ingredienti c’erano tutti… mancava una preparazione adeguata al livello… e ci pensa lei, la Mauro del Senato, che in un sabba da scanno più alto, incurante del timido richiamo più volte ripetutole dal consigliere di turno, sfoglia e approva, approva e sfoglia, conta ad occhio e mescola articoli ed emendamenti – brava, è cosi che si impasta il casatiello, è dal vigore leghista che nasce il giusto matrimono tra gli ingredienti… il casatiello si fa a Napoli, ma lo dovrebbero fare solo leghisti doc.

E così, dentro il Senato, la festa va avanti, mentre il Bimbo – pardon, il Bondi – di famiglia cerca di farsi perdonare di aver rotto il suo giocattolo, una scatola di costruzioni archeologiche, rallegrando tutti con un saggio pianistico.

E fuori ? Fuori come a Napoli, qualche povero solitario aspetta un gesto di solidarietà, così una ricercatrice, una ragazza sfinita, dopo varie notti che scrive il suo programma “Futuro in Ricerca”, aspetta e spera di scoprire se la sua domanda di assegno senior viene accettata, se la sua Regione alluvionata, terremotata o sepolta dai rifiuti deciderà di rifarsi assorbendo i fondi Fse destinati agli assegni con cui dovrebbe essere pagata… forse andrà con tanti amici a “festeggiare” anche lei… per le piazze in corteo.

E allora non sparate sul pianista… deve rallegrare le festa col suo tocco… e ce n’è bisogno!

*Rete29Aprile

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