L'incidente ferroviario di Viareggio

Trentotto indagati. Tra loro c’è anche l’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato Mauro Moretti. Arriva a una svolta l’inchiesta sulla strage alla stazione di Viareggio del 29 giugno 2009, in cui sono morte 32 persone e molte altre sono rimaste ferite. La procura di Lucca ha richiesto l’esecuzione dell’incidente probatorio che consenta di eseguire accertamenti non più ripetibili per stabilire le cause del disastro: dovrà essere effettuata una perizia tecnica sull’asse del carrello che si spezzò, causando il deragliamento dei vagoni carichi di gpl e la successiva esplosione.

Oltre a Moretti sono stati iscritti nel registro degli indagati i nomi del suo successore alla guida di Rfi (Rete ferroviaria italiana) Michele Mario Elia, dell’amministratore delegato di Trenitalia Vincenzo Soprano e di altri membri della catena di comando delle Ferrovie dello Stato. Fra i reati contestati per l’esplosione alla stazione ci sono il disastro ferroviario, l’omicidio colposo, le lesioni e l’incendio colposo, oltre alla violazione delle norme antinfortunistiche. L’avviso di richiesta di incidente probatorio, che dovrà svolgersi nel contraddittorio delle parti, cioè alla presenza di tutti i possibili responsabili del disastro e delle parti offese, è stato inviato oltre che ai 38 indagati anche a otto società. Dopo le notifiche, il gip dovrà pronunciarsi sull’accoglimento della richiesta dei magistrati.

I vertici delle Ferrovie dello Stato in una nota fanno sapere che i destinatari degli avvisi appartenenti a Fs “parteciperanno all’atto probatorio attendendone con serenità gli esiti, nella consapevolezza che le società del Gruppo hanno sempre operato nel rispetto delle regole e secondo comportamenti adeguati a garantire la massima sicurezza, con la indiscussa professionalità loro riconosciuta a livello internazionale anche in questo settore”.

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