Il tribunale ha rilasciato tutti i 23 ragazzi fermati per gli scontri a Roma, valutando caso per caso. Disposti gli arresti domiciliari solo per uno, il 32enne Mario Miliucci, al quale è stata attribuita la detenzione di tre sassi di due chili che avrebbe lanciato all’indirizzo delle forze dell’ordine. Nel provvedimento, il giudice della IV sezione scrive che “appare necessario approfondire” il quadro delle accuse nei confronti dei fermati.

Cinque aule del tribunale sono impegnate da questa mattina per valutare la posizione dei 23 studenti arrestati due giorni fa per gli incidenti avvenuti nel centro storico di Roma mentre si votava la fiducia al governo. Il giudice della quinta sezione ha convalidato l’arresto di Riccardo Zanetti, accusato di resistenza aggravata, ma ne ha disposto l’immediata scarcerazione fissando il processo al 23 dicembre prossimo. Il giudice della seconda sezione, invece, ha convalidato gli arresti di Dario Campagnolo, Emanuele Gatti, Fabrizio Ripoli, Charlie Robin Thibault Plaza, Patrizio D’Acunzo e Mario Miliucci che, a vario titolo, rispondevano di resistenza aggravata e danneggiamento aggravato. Per i primi tre, originari di Genova, e’ stato disposto il divieto di venire a Roma, D’Acunzo, invece, dovra’ firmare due volte al giorno al commissariato di polizia di zona. E’ tornato subito in liberta’ il cittadino francese mentre per Miliucci, al quale e’ stata attribuita la detenzione di tre sassi di due chili che avrebbe lanciato all’indirizzo delle forze dell’ordine, il tribunale ha deciso per gli arresti domiciliari. Anche per questo gruppo di indagati il dibattimento comincera’ il 23 dicembre.

La decisione ha scatenato le reazioni politiche, a partire dal sindaco della capitale, Gianni Alemanno, che ha protestato “contro le decisioni assunte dal tribunale di rimettere in libertà in attesa di giudizio gli imputati degli incidenti di martedì scorso”. Secondo Alemnano “c’è una profonda sensazione di ingiustizia di fronte a queste decisioni perché i danni provocati alla città e la gravità degli scontri richiedono ben altra fermezza nel giudizio della magistratura sui presunti responsabili di questi reati”. Immediata la risposta dell’Anm. “Non possiamo che ribadire che è legittima la critica ai provvedimenti dei magistrati, ma non lo sono gli insulti nei confronti dei giudici e dell’istituzione nel suo complesso”, ha replicato il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Luca Palamara. “Alemanno faccia il sindaco anziché commentare decisioni della magistratura”, ha chiosato Roberto Giachetti del Partito Democatico. “I romani si aspettano che passino gli autubus e le strade vengano riparate e la città non si allaghi per una pioggia”, ha aggiunto.

Contro la decisione si è schierato anche il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri. “Ho appreso della decisione di liberare i fermati per gli scontri che hanno messo sotto assedio Roma. Ritengo questa decisione un atto da irresponsabili. Cosa aspettano? Che si ripresentino davanti al Senato la prossima settimana quando approveremo in via definitiva la riforma dell’università? L’ottimo operato delle Forze dell’Ordine è così del tutto vanificato, mentre i segni della violenza e le immagini di quel giorno orribile sono ancora sotto gli occhi di tutti”. Sugli episodi di martedì riferirà domani al Senato e mercoledì alla Camera, il ministro dell’Interno, Roberto Maroni.

Intanto emergono nuove immagini sulle violenze. In un video si vede una sequenza in cui diversi agenti di Polizia picchiano un ragazzo incolume a terra, prendendolo a calci. In relazione all’episodio il questore di Roma Francesco Tagliente ha già disposto un’indagine interna affidata al suo vicario per accertare l’identità dell’autore e adottare i successivi provvedimenti del caso.

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