L’espressione noi ce ne freghiamocon cui Denis Verdini ha replicato alla corretta rivendicazione delle prerogative del Capo dello Stato non è solo un’espressione screanzata. Il tono e il contenuto non voleva nemmeno rappresentare un esercizio del diritto di critica che – per come ritengo – chiunque, in uno stato democratico, può esercitare anche nei confronti del Capo dello Stato. Verdini, per una volta, si è espresso con sincerità e naturalezza, dimostrandoci quello che è e quello che pensa e di questo gli dobbiamo essere grati.

Nei momenti di difficoltà, infatti, si riducono i freni inibitori e si evidenziano gli aspetti più originali e reconditi del pensiero e del carattere di ogni essere umano. Verdini, se ricordate, aveva già dato il meglio di sé in occasione della conferenza stampa del 28 luglio scorso. I toni e i modi delle risposte fornite alla giornalista dell’Unità Claudia Fusani anche allora fecero emergere il suo cipiglio, anche se Giorgio Stracquadanio, che da tempo compete con lui, ha cercato di superarlo. Pure Giuliano Ferrara, nel tentativo di misurarsi con entrambi, ha contribuito alla caciara per impedire che fossero poste domande imbarazzanti all’intervistato.

Se ci fate caso, forse per lo stress dell’avvicinarsi della fine, un po’ tutti stanno dimostrando quello che sono e quello che realmente pensano. Ed è così che il reale spirito squadrista che li anima li porta ad esprimersi con i motti che più gli sono congeniali. L’espressione “me ne frego”, correttamente riportata al plurale da Verdini, altro non è che il nostalgico ricordo del motto fascista, rielaborato in una filastrocca del dopoguerra di cui riporto alcuni brani.

Me ne frego è il nostro motto,
me ne frego di morire,
me ne frego di Togliatti
e del sol dell’avvenire.

Ce ne freghiamo della galera,
camicia nera trionferà.
Se non trionfa sarà un macello
col manganello e le bombe a man!

Ecco, non mi pare sia necessario aggiungere altro per commentare l’espressione di Verdini che, visto che non parlava solo per lui, non a caso si è espresso al plurale: “Noi ce ne freghiamo!”.

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