Il destino della Rai si gioca in pochissimo tempo, perché “senza interventi decisi” l’azienda di viale Mazzini “ha solo tre anni” di vita. E’ la previsione di Nino Rizzo Nervo, consigliere di minoranza del Cda, espressa oggi durante l’audizione in commissione di Vigilanza del presidente Paolo Garimberti e dell’intero Cda. Rizzo Nervo ha parlato del “contratto di servizio”, sottolineando che il Collegio dei sindaci ha già esposto il rischio che firmare il contratto in assenza di risorse economiche certe potrebbe comportare l’assunzione di responsabilità diretta dei consiglieri. “Il Cda non può inseguire scelte che altri devono fare”, ha aggiunto Rizzo Nervo, che ha anche espresso dubbi sulla “sottovalutazione dei problemi” da parte di chi deve decidere e gestire l’azienda: “Non ho visto scelte. L’anno si chiuderà con un passivo di 118 milioni di euro, e c’è un indebitamento finanziario di 260 milioni”. Prima di lui il consigliere di maggioranza Guglielmo Rositani si era detto sicuro che “nel 2011 chiuderemo il bilancio con un attivo di 28 milioni di euro” evidenziando di aver visto “per la prima volta un piano industriale reale e non fantasioso, che è stato approvato all’unanimità e garantisce il risanamento nei due anni che restano a questo Cda”.

Rizzo Nervo ha rincarato la dose affermando che “senza interventi decisi la Rai ha solo tre anni. Forse non c’è consapevolezza di questo e si è puntato a un ottimismo dato a gran mano. Servono scelte industriali vere, adottate da chi poi le sa applicare in un’azienda”. Il consigliere di area Pd ha poi lamentato che si è indietro sulle nomine – un altro dei temi sollevati dal presidente della Vigilanza Sergio Zavoli in avvio di audizione -, “ne mancano 9 in ambito editoriale, 5 in ambito gestionale” e due in rami aziendali. Serve intervenire con grandissima chiarezza e urgenza. Forse bisogna pensare che non tutto va bene, ‘madama la marchesa’”.

Anche Giorgio Van Straten, altro consigliere del Cda di Viale Mazzini, ha espresso le proprie perplessità sul bilancio: “Sono dubbioso che possa chiudere in attivo – ha detto – . C’è un indebitamento che rischia di determinare una vera e propria crisi finanziaria aziendale”. Sul Piano Industriale ha affermato: “E’ stato tenuto a lungo nel cassetto e quando poi è stato tirato fuori ha determinato situazioni di crisi. C’e’ una sostanziale paralisi aziendale, non si fanno scelte”. Ha anche aggiunto: “Avevamo detto che si interveniva certamente sui costi, tagliando, ma la gestione è deficitaria per la lentezza con cui si procede”.

Un esempio della lentezza nelle decisioni è rappresentato dalle nomine: “Non abbiamo i responsabili dei dieci nuovi canali tematici che sono decisivi per l’offerta Rai”, ha precisato il consigliere del Pd.

Al termine dell’audizione, rinviata per gli impegni in Parlamento, Van Straten e Rizzo Nervo ha precisato che “il dato fornito da Rositani è totalmente falso e non è riscontrabile in alcun documento ufficiale”. La controreplica di Rositani non si è fatta attendere: “E’ un dato mio, frutto del lavoro di analisi che faccio sulle carte Rai. Io i bilanci li so leggere, è il mio mestiere e so di cosa sto parlando. Si puòforse dire che magari non saranno 28 i milioni di attivo, potrà essere qualcosa in meno, ma di certo ritengo che sarà un bilancio in attivo. Non ci sono atti ufficiali in Cda ma è questa la mia convinzione, frutto di analisi”.

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