Presentata come risposta al successo di Nintendo Wii, Kinect è una telecamera in grado di leggere i movimenti del nostro corpo e trasferirli in un contesto virtuale, un videogioco in questo caso. Niente più pulsanti, né telecomandi. Per giocare basterà posizionarsi davanti alla telecamera per essere immediatamente riconosciuti dal sistema.

Anche se in un primo momento l’effetto è leggermente straniante bastano pochi secondi per abituarsi a questa nuova frontiera del videogioco. D’altronde non c’è niente di più naturale che pilotare la propria sagoma in tempo reale, esattamente come ci si trovasse di fronte a uno specchio. L’effetto Minority Report (il film con Tom Cruise tratto dal libro di Philip K. Dick) è garantito. Tramite Kinect sarà possibile navigare in una versione più semplice del sistema operativo dell’Xbox in modo molto simile a come faceva John Enderton nel lungometraggio di Spielberg.

Questa tecnologia, per quanto ancora acerba, sarà già disponibile nei negozi a un prezzo non proprio popolare, ma nemmeno inaccessibile. Servono 149 euro (se si dispone già di una consolle Xbox360 che costa 180 euro) per provare questa novità, ancora imperfetta, ma già sicuramente in grado di stupire il pubblico con effetti speciali. Una rivoluzione che, insieme al touch screen portato alla ribalta da Apple e Nintendo negli ultimi cinque anni, rappresenta  un concreto passo in avanti per rendere più semplice e intuitiva l’interfaccia uomo-macchina.

Da sempre funestati da dozzine di pulsanti, i videogiochi hanno riscoperto grazie al Nintendo Wii una semplicità capace di globalizzare il fenomeno. Se Sony, con il suo PlayStation Move, ha cercato di perfezionare questo discorso, limitando il fattore novità della sua periferica, Microsoft ha puntato ancora una volta sull’effetto sorpresa. Per questo stesso motivo Kinect non garantisce una precisione millimetrica dei nostri movimenti, ma quel che vede la telecamera è sufficiente per tenerein piedi il giocatore davanti alla tv.

Probabilmente non avere tra le mani un controller fisico potrebbe nel lungo periodo rappresentare un problema, sopratutto per tutti coloro che cercano in Kinect esperienze di gioco più complesse di quelle attualmente proposte. Dubbi che dimostrano quale rischio abbia corso Microsoft nel puntare così in alto. Del resto Kinect non è solo un oggetto da lanciare sul mercato ma anche una campagna marketing che sfiora i cinquecento milioni di dollari di investimenti. L’esperimento al momento può dirsi riuscito, persino per ciò che concerne la disponibilità di titoli. Mentre Your Shape (Ubisoft) propone esercizi cardiovascolari e posizioni di Yoga, Dance Central (Electronic Arts) cerca di introdurre alla danza anche il giocatore più scoordinato, Kinectimals, puntando tutto sul pubblico dei più giovani, affida un cucciolo virtuale con cui parlare, giocare ed eseguire prove di abilità. Chiudono la lista dei titoli più quotati, Kinect Sports (raccolta di giochi sportivi alla Wii Sports), e Kinect Adventures una serie di party games con al centro un’azione fisica capace di sostituire l’abbonamento alla palestra.

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