Se i migranti di Brescia sono riusciti a far parlare di sé lo devono alla determinazione e al rischio assunto con la loro singolare protesta. Ha fatto bene Luca Telese, durante la puntata di ieri sera di Annozero, a ribadire la giustezza della protesta, l’assoluta necessità di portarla a un punto così estremo per non morire di silenzio. E non finiremo mai di ringraziare Santoro per riuscire a fare ancora una televisione dalla piazza, anche quando è difficile e complicata come quella di Brescia.

La protesta manda in scena le vite reali, quelle che a noi sembrano le vite degli altri ma che, a ben guardare, ci riguardano da vicino perché la pervicacia con cui si cerca di ricondurre le persone alle logiche fredde dei numeri, dell’economia o dell’ideologia coinvolge tutti, migranti e non, italiani del sud e del nord. O la scuola di Adro non ci ha insegnato nulla?

Per questo quei cinque ragazzi non devono essere lasciati soli. Ha fatto bene Umberto Gobbi – direttore di Radio Onda d’Urto che è in prima linea nella solidarietà, tanto da vedersi arrestata e mandata all’ospedale una sua redattrice – a intervenire durante Annozero per sottolineare il successo della manifestazione di sabato scorso quando diecimila persone sono scese in piazza per chiedere il rispetto dei diritti. E domani, sabato 13, Brescia vedrà ancora una nuova manifestazione che si spera più ampia, anche dal punto di vista geografico.

Ma la vicenda non può essere solo una questione bresciana. Se è vero che ha una valenza generale dovrebbe vedere mobilitate energie maggiori. A cominciare da quelle che hanno un ruolo istituzionale. Ma è possibile che non ci sia stato un parlamentare, italiano o europeo, che abbia avvertito la necessità di recarsi a Brescia, magari per salire su quella gru? Non è evidente che quella vertenza ha anche bisogno di strumenti di mediazione, di un lavorìo che possa consentire a quei ragazzi di scendere senza vedersi trasferiti in un carcere o, peggio, in un Cie e poi magari espulsi? Che fa la politica, è tutta concentrata a Roma a occuparsi della crisi di governo? Magari per formare un nuovo governo insieme alla Lega? Nessun istituzionale finora si è mosso, tanto meno qualche leader di partito. Non sarebbe ora di farlo?

Articolo Precedente

Ritorno alle corporazioni
Sacconi lancia la sua riforma

next
Articolo Successivo

La Cgil riparte dal viral marketing

next