”Non chiediamo posti, ce li prenderemo”. Sono le parole del sindaco di Firenze, Matteo Renzi, a dare il quadro finale della tre giorni di ‘Prossima Fermata Italia’, la convention dei cosiddetti “rottamatori” del Pd. Chiamati all’appello del primo cittadino fiorentino, i giovani del Pd hanno parlato di trasparenza, legalità, fiducia, libertà, speranza. Mentre Giuseppe Civati, l’altro promotore della manifestazione, raggiunto dal FattoQuotidiano.it dice: “Bersani? Molto semplicemente non ha capito cosa vogliamo fare”. Ma alla Stazione Leopolda l’attenzione è anche su quanto (quasi in contemporanea) sta accadendo a Perugia. A pochi minuti dal termine dell’intervento di Fini, Renzi attacca il leader Fli, il rottamatore dell’altra sponda: “Il fatto che Fini oggi dica a Berlusconi dimettiti, mi fa pensare che voglia ripercorrere un rito della prima Repubblica. Giocheranno fino all’ultimo a capire chi dei due rimane con il cerino in mano. Vedremo se è una cosa seria o se faranno ammuina”.

La platea è numerosa e ricca di volti conosciuti nelle file del Pd, tra gli altri Giovanna Melandri, Ermete Realacci, Michele Emiliano, oltre all’ex direttore dell’Economist, Bill Emmott. ”Non chiediamo posti, ce li prenderemo da soli – avvisa Renzi – ci mettiamo in gioco perché abbiamo sogni concreti da condividere”. Poi, tra i giovani, salgono sul palco Deborah Serracchiani e Ivan Scalfarotto. Quest’ultimo fa sapere di avere inviato un sms “accorato” a Bersani, chiedendogli di venire, ma senza ricevere alcuna risposta. Un particolare che la dice lunga sullo stato dei rappoti interni al partito e che trova riscontro nelle parole di Michele Emiliano, sindaco di Bari: “Ho fatto ogni sforzo perché Bersani venisse qui, gliel’ho detto in tutte le lingue”.

L’altro promotore della convention, Pippo Civati, spiega al Fatto on line: “Nessuno, in questi tre giorni, ha parlato del nostro partito. Non ci interessa. Abbiamo trattato, invece, temi e idee che vorremmo portare all’attenzione del Pd: futuro del centro sinistra, ambiente, diritti di cittadinanza. Cose di cui non parla nessuno. Abbiamo chiaramente cercato di tenere fuori dal nostro incontro pensieri su nuove correnti. Ma Bersani non l’ha capito. E ci attacca”.

A margine della manifestazione, i giovani democratici tirano le somme. Renzi fa sapere che in caso di elezioni anticipate non si candiderà alle primarie. “La vera sfida da domattina è fare il proprio lavoro, non ho intenzione di candidarmi, io faccio il sindaco di Firenze, l’ho detto più volte e lo ribadisco”. Sulla stessa linea Civati: “Io candidato alle primarie? Lo escludo assolutamente”. In ogni caso, conlude Renzi: “Alle elezioni, ahimè non ci si andrà”.

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