Ormai e chiaro, gli inglesi lo vogliono, gli scozzesi invece no.

Quando domenica Londra passa dall’ora legale, che qui chiamano meno burocraticamente di noi, British Summer Time – quasi un poetico omaggio alla canzone di Gershwin – il sole tramonterà prestissimo. Nei primi giorni di dicembre, l’imbrunire comincia intorno alle tre del pomeriggio!

La politica, con decisione bipartisan ha stabilito: dal prossimo anno si cambia. Al passare dell’Europa all’ora solare, il Big Ben rimarrà sincronizzato sull’orario “estivo”, aggiungendo poi ancora un’ora in più dalla primavera del 2012. Risultato: a Greenwich, primo simbolico meridiano, l’ora sarà permanentemente +1 e +2… sul meridiano di Greenwich stesso. Enormi i benefici per l’economia, calcolati in più di 700 milioni di sterline per la sola Londra, nonché per la salute e il buon umore dei britannici. Che scoprono di amare “o’ sole mio” molto più di quanto noi italiano avremmo potuto immaginare.

Ulteriore e non certo trascurabile conseguenza, sarà quella di far scivolare le isole britanniche un po’ di più verso il continente europeo. Se non per le misure, imperiali anziché metrico-decimali come da noi, la guida a sinistra, la sterlina al posto dell’euro e la moquette ovunque negli appartamenti (eh sì, this is Britain), almeno quando si prenderà l’Eurostar per Parigi non si verificherà più lo strano caso di partire alle 8 e arrivare alle 11,30, pur avendo viaggiato solo due ore e mezza.

Ma Edinburgo si oppone al progetto di legge con tutte le sue forse. Gli scozzesi, e i loro rappresentanti in parlamento, dicono di avere due buoni motivi: il sole, in pieno inverno, sorgerebbe tardissimo da loro, causando problemi ai contadini, come anche agli studenti, che andrebbero a scuola ancora avvolti nelle tenebre.

Insomma, per una volta che gli inglesi decidono di “fare gli europei” chiedendo un’ora di sole in più il pomeriggio, ci si mettono di mezzo i loro cugini-rivali del nord dell’isola, che non vogliono perdere un’ora di luce la mattina. Stando alla demografia saranno sicuramente gli inglesi a vincere. A meno che, nella più fanta-geopolitica delle ipotesi, Edimburgo non minacci: se abbandonate Greenwich, noi restiamo fedeli al primo fuso orario, quello di Greenwich, cioè Londra. Ma chi potrebbe immaginare un pasticcio come questo, il cui risultato sarebbe di non avere più un’ora unica in Gran Bretagna?

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