Qualche volta, capita, che le tesi di laurea vengano lette molto attentamente e con grande successo. Soprattutto se ci mette lo zampino la potenza della Rete e diciamo, qualche ingrediente “pepato” . E’ capitato proprio ultimamente negli Usa alla studentessa Karen Owen, laureata alla Duke University, in Carolina del Nord e autrice di una tesi, benché “falsa” , dal titolo: “An education beyond the classroom: excelling in the realm of  horizontal academics” (Educazione oltre l’aula: eccellere in senso orizzontale nell’ambito accademico). Argomento di approfondimento, udite udite, gli incontri sessuali della stessa Karen con i 13 ragazzi con cui ha fatto sesso durante il tempo passato nell’ateneo. Tema diligentemente svolto dalla ragazza con una presentazione in Power Point accessoriata di grafici e attente valutazioni, che hanno fatto il giro del web, dopo che Karen ha “inavvertitamente” condiviso via email il suo lavoro hot con un paio di amiche, che hanno talmente apprezzato, da divulgare il “verbo” .

La rinominata «Fuck List» di 42 pagine è arrivata sul sito femminile Jezebel e il resto lo ha fatto il passaparola virale. Oggetto di tanto vivace chiacchiericcio: bollori passati in rassegna slide dopo slide, con taglio scientifico, eufemismi vari, e foto, nomi e caratteristiche fisiche dei partner, oltre ai dettagli degli incontri e valutazioni finali secondo parametri di giudizio quali l’attraenza fisica; le misure del pene (definito col gergo «hardware»); il talento a letto; l’aggressività (intesa come maschilismo); la capacità di intrattenimento; l’atleticità. Postilla a posteriori, che risponde alla nota categoria “ lacrime di coccodrillo”, Karen si è pentita, dichiarando alla stampa: “Non farei mai del male volontariamente alle persone che sono nominate in quel testo“.

Del resto non sei l’unica, cara Karen, ad emettere giudizi sulle performance maschili: sentite un po’ cosa cantava nel 2009, nel singolo “Not Fair”, la moretta inglese Lily Allen:

Oh, mi tratta con rispetto, dice sempre di amarmi, mi chiama 15 volte al giorno vuole assicurarsi che io stia bene, sai, non ho mai trovato un uomo che mi faccia sentire così sicura, non è come tutti gli altri ragazzi (…)
c’ è solo una cosa che non va bene quando andiamo a letto, non sei molto bravo, è un peccato guardo nei tuoi occhi (…) e tutto svanisce (…) Non è giusto, ma penso che tu ci provi (…) Oh tu fai attenzione, ma non mi fai mai gridare, non mi fai mai gridare (…) Oh non è giusto e davvero non è ok…

Eh sì, cari uomini, la nuova tendenza pare questa: se non ci fate fare i numeri, li diamo noi! Carini , gentili, spiritosi e tutto quanto, ma se alla prova X, non siete sul pezzo, lei non perdona e ve lo fa notare, addirittura in modo plateale con sfottò incluso.

Insomma, le nostre nonne forse lo pensavano, ma subivano in silenzio. Queste donzelle degli anni 2000 non le mandano a dire. Io stessa, in un viaggio di ritorno dalla Turchia, mi sono ritrovata a mettere i voti, da uno a 10, sulla lista degli ex fidanzati. Con le amiche al mio fianco, che un po’ guardavano divertite, un po’ si guardavano tra loro e si dicevano: ma questa qui è proprio matta, guarda che cosa ci tocca fare adesso…
Ad un certo punto, ho anche pensato di aver sbagliato, ho avuto paura del loro giudizio. Brave ragazze (per esempio come lei?). E tuttavia, in fondo, non mi sono pentita di averle coinvolte nel gioco. Sono certa che quando ci ripenseranno, sorrideranno. Parecchio.

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