Sono circa novanta i feriti, ottanta sono poliziotti. Succede a Belgrado, negli scontri tra polizia e militanti di estrema destra ultranazionalista che protestavano contro il Gay Pride. Nella capitale un corteo di mille manifestanti per i diritti Lgbt (lesbiche gay bisex e trans) ha sfilato per quindici minuti sotto la protezione di cinquemila agenti. “Gli attacchi ai poliziotti sono attacchi allo Stato – ha detto il presidente Boris Tadic –. Tutti quelli che hanno messo in pericolo la sicurezza dei cittadini saranno puniti in base alla legge”. Per il viceministro della giustizia, Slobodan Homen la repressione dei violenti sarà durissima.

Gli scontri sono avvenuti a Terazjem, Slavja e intorno alla Cattedrale di San Sava. I militanti ultranazionalisti, al grido di “morte ai froci” e “la caccia è cominciata”, hanno tentato di forzare i posti di blocchi e i cordoni fronteggiando i poliziotti in assetto antisommossa. Hanno lanciato sassi, mattoni, bottiglie di vetro e petardi verso gli agenti, che hanno risposto usando gas lacrimogeni e manganelli. Diverse auto e vetrine sono state danneggiate mentre almeno un veicolo della polizia è stato danneggiato.

Il Gay Pride è fortemente contestato da ultranazionalisti e di estrema destra, ma anche da gruppi religiosi. Preti ortodossi e credenti con icone e stendardi religiosi hanno affrontato gli agenti cantando preghiere “per salvare la Serbia”. “Siamo qui per dire a tutti che quelli sono malati e che solo Dio li può salvare”, ha detto un prete con riferimento agli omosessuali, radunati nel Parco del Maneggio per il loro raduno.

Lo scorso anno la manifestazione era stata annullata per le pesanti minacce di violenze e disordini. Per le autorità di Belgrado si tratta di un test d’immagine davanti all’Unione europea: temono che questi scontri possano danneggiare l’immagine della Serbia impegnata a dimostrare la propria maturità democratica e civile nel cammino per l’integrazione comunitaria.

Vincent Degert, capo della delegazione Ue in Serbia, ha indirizzato un messaggio ai manifestanti del Gay Pride: “Siamo qui per celebrare questo giorno molto importante, per celebrare i valori della tolleranza, delle libertà d’espressione e d’associazione”.

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