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Non hanno retto il colpo. Così, a tradimento. Di prima mattina. Attendevano con brama famelica di poter sfogliare Il Giornale di oggi, il giorno del Dossier sulla Marcegaglia – finalmente – colpevole di non essersi genuflessa al Santo Papi, quella stronza, e per questo meritevole del servizio completo. C’è chi ha dormito fuori dalle edicole, chi ha prenotato decine di copie per parenti e amici, chi si è recato direttamente in Via Negri per applaudire Porro, un’attesa spasmodica, con i groupies di Sallusti radunati in segretissimi veglioni propiziatori.

Finalmente l’apertura del giornalaio sotto casa. Ed ecco subito la prima sorpresa. Si parte con l’editoriale di Vittorio Feltri:

A titolo pedagogico, oggi forniamo la prova che altri giornali si sono nel tempo dedicati alla famiglia Marcegaglia con vari articoli severi. E’ stato sufficiente raccoglierli e, come per incanto, è nato un dossier. Di nostro ci abbiamo messo solo la carta; i testi sono delle stesse testate che incolpano noi di dossieraggio. L’effetto comico è garantito. I colleghi sofisticati scaricano su di noi i peccati commessi da loro: utilizzare materiale giudiziario (relativo a procedimenti in corso, non conclusi, suscettibili di sviluppi imprevedibili) al fine di porre in cattiva luce la signora Emma e i suoi cari. Le quattro pagine in cui sono riprodotti gli scritti (mai censurati) dalla stampa chic sono frutto di una rapida selezione che esclude i pezzi meno sapidi. Coloro che ci seguono avranno cosi’ modo di constatare chi pesca nel torbido e chi, invece, si limita a registrare i fatti e soltanto quelli“.

Ma come, si sono chiesti i lettori, dopo tutto quel pathos si scopre che il Killeraggio non è roba fatta in casa, da Feltri e soci, ma dalla stampa concorrente? Dall’Unità, dal Fatto, da Repubblica, dal Corriere, dal Sole, dalla Stampa e dall’Espresso? Bah! Vabbè, ok, calma, non tutte le speranze sono perdute: … sarà sempre materiale “torbido” no?, costruito ad hoc per distruggere la Presidentessa degli Industriali – tempistiche criminali, prove farsa, insinuazioni vere, veline false – insomma, “Trattamento Boffo”, giusto? Giusto?

E qui l‘arresto cardiocircolatorio: da pagina 3 in poi, il buio. Vuoi la tensione, vuoi l’attesa, vuoi la delusione, vuoi quello che vuoi, ma la botta è stata estrema, un’overdose intellettuale che ha colpito soprattutto i puristi di Zurlo ed i lettori di una certa età, maturati a Feltri e Veneziani. Intasati i centralini del pronto soccorso in molte città d’Italia, svenimenti nelle sale d’attesa di tutta la penisola, soprattutto al nord e nelle isole. Inaspettata, ingestibile, micidiale. Sul Giornale di oggi, eccola, dopo tanti anni, l’Informazione.

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