Continuano le polemiche su Annozero. Il Codacons lo accusa di “uso personale del mezzo televisivo”. Il direttore Rai, Mauro Masi, avvia una procedura disciplinare nei suoi confronti. E decine di manifestanti all’esterno dell’azienda di viale Mazzini protestano, chiedendone le dimissioni. Sotto accusa l’editoriale di “Prima di Annozero” (GUARDALEGGI), con cui il giornalista ha aperto la stagione.

Carlo Rienzi, presidente dell’associazione di tutela dei consumatori, punta il dito contro le parole utilizzate dal giornalista: “Configura un uso personale del mezzo televisivo e, come tale, deve essere sanzionato. Senza entrare nel merito delle affermazioni di Santoro e senza esprimere giudizi su quanto da lui dichiarato, riteniamo che un conduttore Rai non possa in nessun caso utilizzare le telecamere del servizio pubblico per fini personali di difesa o di offesa. E ciò nel rispetto dei teleutenti che pagano il canone”. Rienzi interviene anche sui contrasti tra Santoro e Masi: “Devono essere affrontati in altra sede, inviando una lettera o chiedendo un incontro, ma mai utilizzando gli schermi come una proprietà privata di cui disporre a proprio piacimento”. Per queste ragioni “il Codacons e l’Associazione Utenti Radiotelevisivi chiedono alla Rai di aprire un procedimento disciplinare contro Michele Santoro, in relazione all’uso privato del mezzo televisivo di cui si è reso protagonista il conduttore di Annozero”.

La richiesta del Codacons viene anticipata solo di qualche ora dall’iniziativa del direttore generale Rai. Durante la seduta del Cda, che ha avuto all’ordine del giorno il contratto di servizio (rinviato) e la questione Santoro, Masi ha deciso di avviare una procedura disciplinare e ha lasciato intendere la volontà di adoperare tutti i suoi poteri. Come di consueto in serata arriva la smentita. Che in realtà suona come una conferma: “Il direttore generale eserciterà le proprie prerogative, peraltro confermate dallo stesso cda, in termini di eventuale procedimento disciplinare nella maniera più tempestiva”.

Intanto, già dal mattino una decina di manifestanti, all’esterno dell’azienda, protesta per chiedere la sospensione del giornalista. “Abbiamo partecipato al sit-in per contestare il tipo di informazione, falsa e di parte, che il conduttore di Annozero trasmette utilizzando un’emittente pubblica sostenuta economicamente dai contribuenti italiani” dicono dalla piazza. “Riteniamo che il signor Santoro non rispetti le generali regole di buon costume e imparzialità, definite ed adottate nella Carta dei doveri del giornalista, abusando di fatto del diritto alla libertà di stampa”.

Santoro e la redazione intanto stanno preparando la seconda puntata della stagione che si intitolerà “Crisi di regime”. Ospiti in studio Ignazio La Russa, coordinatore del Pdl e ministro della Difesa, Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia e l’imprenditore Diego Della Valle. “Indipendentemente dall’esito del voto sulla fiducia – scrivono in scaletta gli autori – la crisi si sta rivelando una crisi di sistema. Il Paese può permettersi in questo momento un governo debole?”.

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