È finita l’esperienza dei Verdi. Il “Sole che ride”, nato nel 1986 a Finale Ligure, tramonta per lasciare il posto ad un “nuovo soggetto ecologista, che nascerà dopo una Costituente, dal basso, ma che può già vantare le firme di personalità” come il meteorologo Luca Mercalli, il geologo Mario Tozzi e addirittura il regista Mario Monicelli. Angelo Bonelli, che nella storia dei Verdi sarà l’ultimo presidente, lancia un appello al Movimento 5 Stelle: “Il dialogo importante, possibile e concreto lo vedo con la gente di Beppe Grillo. Magari lui risponderà picche, ma sarebbe un buon segnale per il Paese. Poi, sia chiaro, non sto chiedendo a Grillo di dialogare con me, ma un confronto permanente con i nostri militanti e con i firmatari di questo nuovo progetto”, fra cui anche il comico Giobbe Covatta, la regista Francesca Comencini e l’economista Loretta Napoleoni.

La sinistra? Dopo anni in cui i Verdi hanno camminato al fianco dei partiti della sinistra radicale, l’altra svolta di Bonelli è quella di abbandonare questo schema: “L’ecologia non è di sinistra, è un patrimonio di tutti i cittadini, quindi dobbiamo riuscire ad essere trasversali. Perché non è più accettabile che in Italia il movimento ecologista sia marginale. Se in Germania si può ottenere il 24 per cento e il 16 in Francia, dove è stata fatta un’esperienza analoga a quella che vogliamo avviare ora noi, si può anche qui. Ma andare oltre la destra e la sinistra – qui Bonelli parla proprio come Grillo – è quindi essenziale, anche perché non dimentichiamo che giunte di centrosinistra hanno cementificato interi pezzi d’Italia”.

Vendola addio. Anche con il compagno Nichi Vendola, nel cui partito (Sinistra ecologia e libertà) sono confluiti pezzi della formazione di Bonelli, le strade si dividono nettamente: “Chi è andato con Vendola si è dato un obiettivo comprensibile e rispettabile: quello di rifare la sinistra. Noi abbiamo tutto un’altro progetto per il futuro. Per questo, ribadisco, l’unico vero dialogo possibile oggi lo vedo con il movimento di Grillo, il più sensibile a tematiche come le nostre”. Nel nuovo documento ecologista, infatti, si legge: “Va cambiato l’attuale modello di sviluppo economico e di consumi, responsabile dei cambiamenti climatici e globali in atto, basato sull’uso delle fonti fossili e su un consumo senza limiti delle risorse naturali, su produzioni intensive animali, che ha generato e genera nella Terra povertà, squilibri e guerre”. Per Bonelli “il nostro è un atto di amore e di coraggio, superarci per riaggregare”.

da il Fatto Quotidiano del 26 settembre 2010

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