Adesso, in Svezia, il compito del premier uscente Fredrik Reinfeldt sarà quello di formare un governo che renda ininfluente il peso del partito di estrema destra. Dal voto di ieri è uscito un Parlamento privo di maggioranza e un’affermazione dell’estrema destra, “Svezia Democratica”, che ha conquistato 20 decisivi seggi, e che per la prima volta è entrata in Parlamento. La maggioranza uscente della formazione di centrodestra “Alleanza” (che raccoglie Moderati, Liberali, Cristiano-democratici e centro) si è fermata a 172 seggi (6 in meno delle precedente consultazioni) e a un passo dalla maggioranza di 175 necessaria per governare da sola. Resta da vedere se l’alleanza potrà convincere uno dei partiti del blocco di opposizione a collaborare o se governerà comunque il Paese con un’amministrazione di minoranza.

Reinfeldt, la cui coalizione è andata alle urne promettendo all’elettorato di puntellare il welfare dopo quattro anni di tagli alle tasse sul reddito, ha già detto che chiederà ai Verdi un aiuto per formare il governo: “Spero in una risposta positiva”. Ma il portavoce dei Verdi, Maria Wetterstrand, ha risposto che il blocco d’opposizione rimarrà unito. La Svezia comunque ha una lunga storia di governi di minoranza: l’Alleanza è stata la prima amministrazione a maggioranza in 25 anni e, secondo gli analisti, potrebbe continuare a governare da sola conquistando il voto sui singoli provvedimenti.

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