La favola la conoscete senz’altro.

È quella del Re Leone. Ma ve la riassumo, così ci rinfreschiamo la memoria.

Nella Terra del Branco, in Africa, il re leone Mufasa regna con saggezza e sobrietà, felicemente accompagnato alla leonessa Sarabi. Mettono al mondo il piccolo Simba, che sarà destinato a diventare il nuovo Re, e tutti gli animali del regno accorrono per rendere omaggio al prossimo regnante.
Simba cresce e, quando è abbastanza grande, Mufasa gli mostra il regno: “Tutti gli animali vivono insieme nel cerchio della vita”, gli dice spiegandogli come diventare un bravo re.

Purtroppo in tutte le favole c’è sempre un rompicoglioni: in questo caso è raffigurato da Scar, il fratello cattivo di Mufasa, che fa di tutto per diventare re e, quindi, prima cerca di far fuori Simba, poi riesce addirittura a uccidere Mufasa e a incolpare Simba della sua morte. Simba, impaurito e addolorato, fugge nascondendosi nella foresta.

Il perfido Scar diventa così re del regno.

Ben presto, però, sotto la sua guida, avida, egoista e irrispettosa, la Terra del Branco inizia un declino inesorabile, prossimo alla completa distruzione. Per fortuna alcuni animali ritrovano Simba, sperduto nella giungla, che nel frattempo è diventato un bel leone, lo implorano di tornare e di sfidare Scar, l’artefice di tutti i mali.

Simba si convince, torna, sconfigge Scar e inizia a regnare nel rispetto delle regole della Terra.

Nel volgere di poco tempo il regno rifiorisce e… vissero tutti felici e contenti.

Va mo’ là! Ci voleva tanto?

Ecco, noi che compiamo diciott’anni proprio in questa stagione, abbiamo pensato che è ora di diventare adulti e cominciare a rispettare fino in fondo il “cerchio della vita”.

Lo faremo cercando di essere un Circolo a “impatto zero” – credo si dica così nel mondo degli adulti – a cominciare dal cibo, rispettando Terra Madre e insegnando come sia possibile non farci mangiare dal cibo che mangiamo.

Lo faremo diventando produttori di energia pulita, utilizzando materiali riciclabili, incentivando l’uso delle biciclette e dell’autobus, valorizzando l’acqua del rubinetto e proponendovi ogni settimana esempi concreti di come sia possibile partire da noi stessi per tentare di migliorare il mondo in cui viviamo.

Lo faremo non smettendo mai di denunciare le malefatte dei tanti ‘Scar’ che governano questo mondo, ma smetteremo di piangerci addosso e inizieremo proprio da quel che possiamo fare in prima persona. Insieme a voi vogliamo essere i promotori di un vero cambiamento.

Lo faremo danzando, sognandoci su, cercando di tornare bambini.

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