E’ una sorpresa. E questa volta “Trombone” non è associato a ottusità.

Trombone Shorty ha solo 24 anni, ma ha già fato una piccola rivoluzione, riuscendo a far diventare protagonista, uno strumento da sempre usato come accompagnamento.

Il trombone, inserito nelle sezioni fiati, fornisce con la sua gamma di bassi, frequenze utili all’amalgama degli ottoni, finora nessuno, come lui, lo aveva portato al centro del palco in funzione di solista.

Trombone Shorty ha spodestato, nella sua band, la chitarra elettrica e gli assolo li fa sparando il fiato, a pieni polmoni, nello strumento.

L’aria di New Orleans, respirata come Louis Armstrong sin da bambino, ha fatto il resto, fornendogli l’atmosfera giusta per crescere musicalmente.

A 6 anni, praticamente nel ’92 gli hanno regalato un trombone giocattolo, solo che lui cominciò subito a fare sul serio. A 18 anni i duetti con gli U2 e i Green Day e subito dopo in tour con Lenny Kravitz.

Poche settimane fa, in occasione dell’uscita del suo album: “Backatown” l’esibizione live al David Letterman Show.One night only

C’è una notevole progressione che Troy Andrews, alias Trombone Shorty ha fatto registrare rispetto ai primi dischi dove c’erano dentro solo jazz e strumenti. In questo nuovo album: “Backatown” c’è anche la sua voce, una gran voce, usata come uno strumento e con una indiscutibile capacità magnetica. Le sorprese non mancano: soul, funk, hip hop e soprattutto un’impostazione rock che lo porta ad affrontare con la sua band alcuni dei pezzi fondamentali a stelle e strisce come American woman.

Il termine coniato per descrivere il suo suono:”Superfunkrock” ci sta tutto. L’esperienza accumulata in centinaia di concerti, il feeling sperimetato con il pubblico portano ormai Trombone Shorty a fare di ogni concerto un happening imprevedibile e irripetibile nel quale non c’è mai un momento per mettersi seduti, anche in una canzone come questa scritta da un altro grande figlio di New Orleans: Allen Toussaint (Shake that booty).

Se poi alla fine volete divertirvi due minuti come ho fatto anch’io, non perdetevi questa versione al trombone di Back in black degli AC/DC che seppur ripresa da un telefonino, trasmette intatta tutta la potenza del pezzo e di questo ragazzo di New Orleans da seguire con molta attenzione.

Articolo Precedente

Bermuda: Suonare per divertire

next
Articolo Successivo

Hendrix e 40 anni di foschia rosso porpora

next