Sul sito di Generazione Italia, l’associazione fondata dal finiano Italo Bocchino e che vede nel comitato nazionale tutto il gruppo di Futuro e Libertà in Parlamento, campeggia il simbolo di una stella rossa cinque punte con una falce e martello sovraimpressa sul simbolo del Pdl. Il titolo dell’articolo in home page è: “Gli squadristi della ‘libertà’ preparano la contestazione a Fini, firmato ‘Generazione Italia’. L’articolo attacca così: “Se mai servisse una conferma della deriva sinistrorsa/comunistoide del Pdl, ecco a voi l’ennesima conferma. Stamane riceviamo una telefonata: un nostro amico napoletano – si legge nell’articolo – ci informa che è stato contattato da un consigliere provinciale del Pdl che gli ha fatto una richiesta particolare. Choc, aggiungiamo noi. ‘Stiamo organizzando con la Brambilla una contestazione a Fini quando parlerà a Mirabello. Riesci a riempirmi un pullman? E’ tutto a spese del partito”. Si legge ancora nell’online: “Gli daranno anche il panino, in puro stile Cgil e magari anche un libretto rosso con tutte le istruzioni per contestare il nemico del popolo. Siamo davvero arrivati a un punto bassissimo: il ministro del Turismo, invece di organizzare pullman di turisti stranieri alla volta della Provincia di Ferrara, nella magnifica Terra degli Estensi, perde tempo a organizzare pullman di squadristi della Libertà (?!?) per contestare la terza carica dello Stato. D’altronde, cosa potevamo attenderci da un ministro del Turismo che trascorre le proprie vacanze in Francia? Siamo alle comiche finali. E questa volta per davvero”. Tra le prime reazioni, proprio quella del ministro Brambilla che ha dichiarato: “Simili meschini attacchi testimoniano solo la pochezza e la scarsità di contenuti politici di chi li compie” e aggiunge “ho già dato mandato ai miei legali  di procedere nei confronti di chi ha formulato tali contenuti diffamatori e di chi eventualmente ne darà diffusione”.

Un messaggio comunque che non farà che aumentare la tensione all’interno del Pdl, acuita anche dalle dichiarazioni del finiano Fabio Granata sulla norma in discussione del processo breve: “Sul processo breve non accetteremo mai una norma retroattiva che sarebbe un’amnistia mascherata che cancellerebbe migliaia e migliaia di procedimenti in corso”. Questa la dura presa di posizione, ai microfoni di Cnr media, del deputato del Fli. “E’ un tema questo – ha aggiunto Granata –  molto delicato su cui vogliamo discutere e abbiamo il diritto di discutere. Abbiamo il diritto e il dovere di portare avanti le nostre idee. Lo abbiamo fatto con la creazione dei gruppi parlamentari e con Generazione Italia. Agosto ha segnato delle divisioni molto nette. Se tutto questo si trasformerà in un partito dipende dalla nostra volontà, certamente, ma anche da come si evolverà la situazione politica”.

Poi il finiano in un’altra intervista radiofonica, a Radio Radicale questa volta, ha parlato di una data cruciale per quanto riguarda i rapporti in seno al Pdl, quella del 16 di settembre, quando il collegio dei probiviri del Pdl dovrebbe discutere l’espulsione dello stesso Granata, di Briguglio e di Bocchino, anche se potrebbe esserci uno slittamento della data. “Non siamo molto preoccupati della riunione dei probiviri – ha detto Granata – perché non riteniamo possibile che un grande partito possa mettere sotto processo qualcuno perché ha espresso delle opinioni. La questione vera è legata innanzitutto alla espulsione sostanziale di Gianfranco Fini dal partito che ha cofondato. Quella è una questione dirimente, e poi c’è la nostra questione”. Sulle dichiarazioni del parlamentare di Futuro e Libertà è intervenuto Antonio Di Pietro, leader dell’Idv: “I finiani sono di fronte a un bivio perchè devono dimostrare se fanno sul serio o se ci stanno marciando. Il cosiddetto processo breve ha di breve solo la scadenza dei processi in modo che non si facciano i più. La verità è che vogliono assicurare l’impunità ai delinquenti e assicurare il disastro alle parti lese”.

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