Fare una scelta forte. In politica. Puntando sulla legalità senza se e senza ma. Vigilando e sottolineando le storture del sistema. E allo stesso tempo ritrovarsi, proprio malgrado, in balia di questo sistema che decide di colpirti laddove non penseresti: il tuo lavoro. Cosa che si fa ancora più antipatica quando il lavoro è quello di insegnante. Di più: dirigente scolastico. Tradotto: preside. Il caso è quello di Francesco Rubiconto, classe ’57, origini salernitane, ma vita e carriera costruite sulla tratta Voghera-Pavia. Lui, che nel mondo della scuola ci sta da ormai sei lustri, da queste parti lo chiamano “il superpreside”, per via di quei tredici anni passati alla scuola media Giuseppe Plana di Voghera. Eppure tutto questo non è servito. Nel giro di un mese, l’ufficio scolastico di Regione Lombardia lo ha spostato di istituto in istituto. Tre in tutto. Una follia che Rubiconto si spiega così: “Dopo il mio ingresso in politica con il Movimento 5 stelle per le elezioni comunali di Voghera, la mia carriera di dirigente scolastico è stata massacrata. Ma la parola d’ordine del nostro Ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, non era forse Meritocrazia?”

Ecco allora i fatti. Il 15 luglio Rubiconto riceve una lettera dall’Ufficio Scolastico della Regione Lombardia. Il preside viene informato del mutamento d’incarico “nell’ambito delle operazioni di mobilità”. Tre giorni dopo, il provvedimento viene formalizzato attraverso un decreto: per “esigenze amministrative” dovrà spostarsi a Pavia. Il quattro agosto, saputa la notizia del trasferimento comincia la mobilitazione generale della scuola media Plana, e di tutto il consiglio d’istituto, compatto dalla parte del preside allontanato senza precise ragioni. Dopo solo un giorno – senza il tempo di organizzare la protesta – l’Ufficio Scolastico fa un passo indietro: il preside Rubiconto può tornare quindi a Voghera. Ma non nell’istituto dove ha svolto il suo lavoro per anni. Il 10 agosto la scuola media Plana viene, quindi, dichiarata “vacante”, cioè priva di dirigente, insieme ad altre 15 scuole della provincia di Pavia. Oltre al danno, arriva anche la beffa. Visto che la Regione ha pensato di metterlo alla scuola materna Dante, che dista solo 20 metri dalla Plana.

Su questa vicenda pesano molti sospetti, ma poche certezze. Una di queste è l’ottimo operato di Rubiconto più volte sottolineato dai genitori. Nel corso delle “visite degli ispettori per valutare il mio operato non sono mancati apprezzamenti per il lavoro svolto a scuola”. Lavoro ordinario, ma non solo. A Rubiconto sta a cuore la legalità, ma anche la storia recente del nostro Paese. Le persecuzioni naziste, ad esempio. Raccontate al Plana da Nedo Fiano, un signore toscano che ha vissuto il terrore di Auschwitz.

Curriculum immacolato, dunque. E allora forse i motivi di questa “persecuzione”, come la definisce lui, vanno cercati nel suo impegno politico portato avanti senza buonismi e correttezze formali. La politica per lui è scontro e critica aspra. Nel suo sito, infatti, dichiara di spendere “mediamente 15.000 euro all’anno in avvocati per denunciare politici e amministratori locali del centrodestra e del centrosinistra”. L’ultima scontro è del 13 luglio, quando, durante una burrascosa seduta di consiglio comunale, Rubiconto ha denunciato il Presiedente del consiglio comunale per non essere intervenuto a dovere contro due esponenti dell’opposizione che lo aggrediscono verbalmente. “Casualmente dopo tre giorni è arrivata la lettera dell’Ufficio Scolastico – commenta Rubiconto – in cui mi si informava del mio spostamento a Pavia”.

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