La procura di Torre Annunziata apre un fascicolo sulla gestione dell’area archeologica di Pompei da parte del Dipartimento di Protezione civile.

Cosa c’entrino uomini e donne di Bertolaso, con Pompei, ce lo siamo chiesto in molti, semplicemente in base al buonsenso. Poi se l’è chiesto la Corte dei conti. Ora se lo chiede anche il procuratore Raffaele Marino.

Ci è voluto un esposto – denuncia della UIL Beni e attività culturali, per attivare la procura.

Nell’esposto della UIL (scarica lo zip) si contesta l’assenza di trasparenza. Che è una delle accuse ricorrenti nelle operazioni gestite dal Dipartimento.

Poi si rileva l’invasività degli interventi, poco rispettosi della tutela del patrimonio culturale della zona: per dirne una, il Teatro Grande, ricostruito, più che restaurato (alla modica cifra di 5 milioni di euro circa). Il dott. Grazillo, ex direttore dell’azienda di promozione turistica, lo ha definito “un teatro da villaggio turistico”.

Quindi, si parla di altri edifici dell’area che versano ancora “in condizioni di degrado statico”.

Spulciando nell’esposto si trova anche riferimento a una mostra, organizzata dalla “Comunicare organizzando”. Una srl da 8 milioni di euro di fatturato annuo, che solo a Pompei ha ricevuto 394mila euro per “Pompei e il Vesuvio. Scienza, conoscenza ed esperienza”. E che troviamo presente in molte altre attività che fanno capo alla Protezione civile: mostre all’Aquila dopo il terremoto, per esempio. E molte attività che hanno a che fare con Arcus S.p.A. La “Comunicare organizzando”, fra l’altro, ha in gestione anche il Vittoriano a Roma.

La UIL esprime dubbi anche a proposito della composizione del personale che ha supportato Marcello Fiori nel corso della gestione degli scavi.

Proviamo a fugarne qualcuno. Con Fiori, per esempio, ha lavorato Nicola Mercurio, ex collaboratore (alcuni dicono autista) di Nicola Cosentino. Cosa facesse, il Mercurio – che fra l’altro è imparentato con Mercurio Filomena, accomandataria per la campagna elettorale di Luciana Scalzi, caposegreteria di Denis Verdini – a Pompei, non ci è dato saperlo. Lui stesso è evasivo. In un’intervista dice che si occupa di tutto un po’, dei lavori sui cantieri, di rapporti coi sindacati, “insomma, tutto quello che il dottor Fiori mi chiede di fare”.

Ci sono un bel po’ di questioni su cui fare chiarezza, insomma. E il procuratore aggiunto Marino ha chiesto alla Guardia di Finanza di effettuare le prime verifiche.

Intanto, si attende che sia resa pubblica la relazione del Dipartimento su come siano stati utilizzati, nell’area, i 40 milioni di euro (soldi pubblici) stanziati nel 2008.

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