Il ciclone pedofilia torna a travolgere la Chiesta cattolica americana. Questa volta sono sette cittadini californiani a sporgere querela. Nel mirino padre Stefano Kiesle. Sarebbe accusato di aver abusato sessualmente di loro dal 1972 al 2001. La causa è stata presentata mercoledì a Oakland. Sotto accusa sono finiti anche i funzionari della Chiesa cattolica, rei, a dire delle sette presunte vittime, di aver taciuto sulle violenze.  “I vescovi cattolici degli Stati Uniti – si legge – e la Santa Sede hanno a lungo facilitato la molestia sessuale dei bambini da parte di sacerdoti”. E ancora: “Le gerarchie cattoliche hanno fatto in modo di impedire ai sacerdoti di essere sottoposti a procedimenti penali per evitare lo scandalo”. Il documento prosegue: “I membri della Chiesa contano sulla devozione e sulla reverenza delle famiglie e dei bambini delle loro comunita per tenere segreti gli eventuali abusi dei sacerdoti”. Le vittime, sei donne e un uomo, hanno dichiarato che Kiesle ha abusato di loro durante tutta la loro infanzia e adolescenza. Una di loro, Teresa Rosson, 48 anni, ha affermato di aver subito violenze da parte del prete fino a circa 10 anni fà.

Intanto, in Vaticano fervono i preparativi per il viaggio del Papa nel regno Unito. E Benedetto XVI potrebbe incontrare alcune vittime di preti pedofili. Lo scrive il Guardian nella sua edizione online, dando questo incontro come “probabile” e citando al proposito una non meglio precisata “fonte della Chiesa cattolica”, coinvolta nell’elaborazione del programma della visita.

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