Nel servizio del tg1 sul dibattito dal titolo “TANGENTOPOLI 2” (CortinaIncontra2010) sono state mandate in onda le interviste a Gianni De Michelis (Partito Socialista) e ad Enzo Carra (ex militante della Dc, della Magherita, dell’Udeur e ora uddiccino). E’ curioso che i due politici siano accomunati da una sorta di spauracchio che è storicamente la madre di tutte le tangenti: il caso Enimont.
Considerando il fatto che si tratta di due figure condannate nel periodo di Mani Pulite, ho pensato di fare una simulazione grafica delle didascalie corrette dove si riporta la condanna.

– Carra Enzo:
E’ stato condannato in via definitiva a 1 anno e 4 mesi per false dichiarazioni al pubblico ministero.
Per i giudici, Carra è un falso testimone che, con il suo «comportamento omertoso» e la sua «grave condotta antigiuridica», ha giurato il falso dinanzi al pool di Milano nel 1993, tentando di «assicurare l’impunità a colpevoli di corruzione, falso in bilancio e finanziamento illecito» nella maxitangente Enimont. Enzo Carra, peraltro, può definirsi l’arrestato-simbolo di Tangentopoli, dal momento che durante il processo Enimont fu immortalato dalla tv mentre veniva arrestato e condotto in carcere in manette. L’immagine di Carra (all’epoca portavoce di Forlani) trasmessa in televisione, suscitò scalpore. Ma pochi giorni dopo Carra venne scarcerato.

– De Michelis Gianni:
Ha patteggiato due condanne, rispettivamente 1 anno e 6 mesi per corruzione e 6 mesi per finanziamento illecito, per le tangenti sugli appalti delle autostrade del Veneto e per la sua parte della maxitangente Enimont. Rubava per il partito? No, per sé, come ha voluto mettere nero su bianco il Tribunale di Venezia, per tagliar corto con le solite favole sui «costi della politica» e magari «della democrazia». De Michelis infatti prendeva tangenti «per alimentare il suo principesco stile di vita sia pubblico sia privato».

(Fonte “Se li conosci li eviti” di Marco Travaglio e Peter Gomez)

Pur conscio del fatto che il ligio Minzolini non ami i suggeritori, un consiglio spassionato è doveroso: curi meglio le didascalie dei suoi servizi.

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