Giacomo Caliendo, 68 anni, ex magistrato, è un senatore del Pdl e sottosegretario alla Giustizia. Il 27 luglio scorso è stato iscritto sul registro degli indagati dalla procura di Roma, con l’accusa di violazione della legge Anselmi sulle società segrete. Secondo gli inquirenti, Caliendo sarebbe stato un sodale della P3, la cosiddetta “cricca”. In particolare, avrebbe avvicinato giudici della Corte Costituzionale per favorire l’approvazione del lodo Alfano, e si sarebbe adoperato per mandare gli ispettori del ministero al tribunale di Milano, dove avevano rigettato la lista Formigoni per le Regionali. Il senatore del Pdl avrebbe inoltre partecipato a diverse cene con i membri della cricca. Nelle intercettazioni, Caliendo compare più volte con il nome di “Giacomino”. In uno dei tanti dialoghi, Pasquale Lombardi, esponente di peso della “nuova loggia”, afferma: “Ho chiamato a Giacomino per dirgli state provvedendo a questo? Giacomino mi ha risposto di sì”. Caliendo si è sempre detto innocente: “Non ho mai contattato giudici della Consulta e non ho mai attuato comportamenti illeciti. Vado avanti”.

Il 4 agosto 2010 la Camera ha respinto la mozione di sfiducia presentata contro il sottosegretario dall’Idv . I voti contrari alla sfiducia e quindi a sostegno dell’esponente del governo, sono stati 299; quelli favorevoli alla sfiducia, invece, 229. Si sono astenuti invece in 75 deputati appartenenti al gruppo dei finiani, Udc, Mpa e Api.

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