“Mare mare mare ma che voglia di arrivare… “. L’estate cinematografica, almeno quella italiana, è di Carboni ardenti: fondi di magazzino, uscite tecniche, relitti di celluloide approdano in sala. Così, tra giugno e agosto, il pubblico – sparuto – del grande schermo si ritrova a essere come quello televisivo: migliore dell’offerta, a prescindere. Comunque, per chi non si scontenta, c’è una buona notizia, anzi, un buon – fosse uscito tra settembre a maggio, l’avremmo definito discreto… – film da oggi in sala.

E’ Fish Tank (“Acquario”), opera seconda dell’inglese Andrea Arnold, che l’anno scorso ha bissato a Cannes il premio della Giuria per Red Road conquistato nel 2006. Nell’Essex, incontriamo Mia (Katie Jarvis, ottima debuttante): 15 anni, un carattere imperioso, nessuna amica, una madre coetanea (Kierston Wareing) eccetto per l’anagrafe, una sorellina specializzata in turpiloquio e una grande passione per la danza hip-hop. Ogni giorno è uguale all’altro, fin quando un amichetto occasionale della madre, Connor (Michael Fassbender, già straordinario protagonista di Hunger: recuperatelo in dvd), non spariglierà le carte, soprattutto quelle di cuori…
Se per l’acclamato esordio il genere di riferimento era il thriller, qui la Arnold si muove bene tra le coordinate del romanzo di formazione – anzi, riformatorio… – e quelle del ritratto d’interni, tra focus psicologico e battiti drammatici. Reclutata mentre litigava col ragazzo in stazione, Katie Jarvis fa guadagnare a Mia, dolce e volitiva neet (l’acronimo britannico per i Not in Education, Employment or Training), le simpatie dello spettatore, che si ritrova calato nel white trash inglese, dove l’alimentazione è ad alcool e junk food, l’istruzione facoltativa, l’immaginario hip-hop invasivo e il ballo unico ponte intrafamiliare e intergenerazionale. Ne succederanno di tutti i colori, molti dei quali prevedibili, ma la Arnold sa apprezzabilmente frenare, se non sui didascalismi, sull’enfasi stilistica e narrativa. Un acquario consigliato a chi ama i proletari di Ken Loach e gli adolescenti disperati di Gus Van Sant. E gli altri? Al mare…

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