Dal premio “Grande Milano” alla “giornata dell’autocelebrazione”. Il presidente della Provincia, Guido Podestà, dopo essersi inventato il riconoscimento ad personam per il premier Silvio Berlusconi “grande statista”, pensa un po’ anche a se stesso. E così, per le 13.30 di oggi ha convocato tutti i dipendenti a festeggiare un anno dal suo insediamento a Palazzo Isimbardi. Per timore che non tutti siano disposti a celebrarlo, Podestà ha inviato una mail ai 2mila dipendenti tranquillizzandoli: “Le ore della cerimonia saranno comunque considerate lavorative”. Ci sarà un pranzo (nell’invito definito welcome coffee) e si potrà conoscere il presidente in prima persona. Parlarci pure, magari. Pagati per festeggiare il proprio capo.

Secondo una stima dei consiglieri del Pd, ai cittadini le tre ore di festa retribuita costeranno, solo per gli stipendi, più di 80 mila euro (6mila ore di lavoro calcolate su un reddito medio di 1200 euro netti mensili). Per rendere l’idea è come se quatto dipendenti restassero per un anno con le mani in mano. Percependo comunque lo stipendio.

E questo senza calcolare la spesa del buffet per il “Welcome coffee” per i dipendenti e l’eventuale presenza di dirigenti, che alzerebbe la cifra.

“Forse Podestà aveva dubbi – attacca il consigliere provinciale Matteo Mauri – sulla scarsa partecipazione al suo ‘compleanno’, pensando che in pochi avrebbero rinunciato ad ore di lavoro per festeggiarlo. D’altra parte la possibilità di una scarsa partecipazione aveva fatto rimandare l’incontro, inizialmente previsto per venerdì 9 luglio quando c’era lo sciopero dei mezzi”.

Chissà cosa ne pensa il ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, indomito contro i fannulloni che aveva negato ai dipendenti statali il permesso (questo non retribuito) per poter vedere le partite di calcio della Nazionale italiana.

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