Chi è più cotto di tutti? L’ex ministro Fioroni, braccio organizzativo del PD, che evoca Jan Palach presumendo che, di fronte alla candidatura di Vendola alla guida del centrosinistra, si brucerebbe vivo come fece a Praga nel ’68? Oppure Massimo D’Alema che ripete, con un’ossessione che mette tenerezza, le stesse formule da negromante che ha consumato negli ultimi sedici anni? Governo di larghe intese. Con Fini, Casini e forse Bossi. Alè!

Io non la penso come certi censori di piazza alla Grillo che vedono tutta la politica come una nube tossica. Mi piace ragionare, e soprattutto distinguere., Ma credo che il notabilato italiano, quello almeno del centrosinistra (a destra ci pensino loro) dovrebbe fare come si usa nelle democrazie anglosassoni: perdi? Vai a casa. Almeno per un giro. Magari poi ti prendi anche un premio Nobel, come Al Gore. La nostra italietta invece è intasata da primi ministri e segretari di partito pluritrombati alle elezioni, che i passi li fanno solo in avanti: sfornano fondazioni, s’inventano scuole di bella politica, spiegano il risiko delle alleanze con l’aria annoiata di chi ti deve sempre insegnare le cose. Oppure minacciano di bruciarsi vivi in piazza se Vendola porterà i suoi cosacchi a corte.

Articolo Precedente

Missioni internazionali, il Governo battuto due volte alla Camera: si a emendamenti PD

next
Articolo Successivo

Nomine Csm, non buttiamo l’occasione

next