“Siamo di fronte a un nemico comune che ci danneggia tutti e contro cui dobbiamo combattere uniti” , sono le parole con le quali il presidente afgano Hamid Karzai ha aperto la conferenza internazionale di Kabul. Indicando nei talebani la minaccia che grava sul Paese e sui suoi alleati. Poi il presidente ha proseguito: “Gli alleati internazionali devono aiutare l’Afghanistan ad assumere le responsabilità della sua sicurezza e dei suoi programmi di governo”. Oggi infatti verrà presentato un piano riguardante il trasferimento della tutela della sicurezza dalle forze internazionali a quelle afghane. Karzai sta parlando davanti ai ministri degli Esteri e ai rappresentanti di una settantina di Paesi e organizzazioni internazionali. Karzai ha anche indicato l’obiettivo che “Entro il 2014 le forze afghane siano responsabili per tutte le operazioni di sicurezza e ordine pubblico in tutto il Paese”. La riunione nella sede del ministero degli Esteri di una capitale afghana blindata durera’ cinque ore. In sala sono presenti il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, quello della Nato, Anders Fogh Rasmussen e il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton. Per l’Italia, Franco Frattini.

I delegati presenti alla conferenza adotteranno, secondo le previsioni delle vigilia, un piano che prevede entro la fine del 2014 il trasferimento al governo della sicurezza in tutte le 34 province del Paese: oltre tre anni dopo la data indicata dal presidente Barack Obama per l’inizio del ritiro delle truppe statunitensi.

Karzai, inoltre, ha chiesto che i fondi che la comunità internazionale destina all’Afghanistan siano affidati al governo del paese, per garantirne l’uso effettivo a vantaggio del popolo: “Abbiamo imparato insieme che distribuire le nostre risorse attraverso centinaia di progetti isolati non produce i risultati sperati e non garantisce visibilità pubblica nè supporto alla creazione di una buona governance”. E proprio sui fondi si è espressa il Segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, che non sembra disposta a concedere ulteriori fondi anche se ha aggiunto che “Il processo di transizione in Afghanistan è troppo importante per rinviarlo all’infinito”.

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