L’inchiesta romana sulla nuova P2 non si ferma. I pm Giancarlo Capaldo e Rodolfo Sabelli hanno stilato una lista di persone da sentire nelle prossime settimane per approfondire bene quali siano i ruoli che hanno svolto nell’associazione segreta che avrebbe manovrato nell’ombra per influire su decisioni politiche, nomine a cariche istituzionali, sentenze. Intanto il tribunale del riesame decide che Flavio Carboni e Pasquale Lombardi devono rimanere in carcere, mentre Csm e procura generale della Cassazione avviano provvedimenti disciplinari a carico delle toghe rimaste coinvolte nell’inchiesta.

Già domani cominceranno gli interrogatori. In viale Clodio è stato convocato il presidente della Sardegna, Ugo Cappellacci. Seguito poi dal coordinatore del Pdl, Denis Verdini, Marcello Dell’Utri e da l’ex sottosegretario Nicola Cosentino. Saranno poi sentiti il governatore lombardo, Roberto Formigoni, il sottosegretario alla Giustizia, Giacomo Caliendo, il capo degli ispettori, Arcibaldo Miller, l’ex avvocato generale della Cassazione, Antonio Martone, il presidente della Corte d’Apello di Milano, Alfonso Marra e Vincenzo Carbone, presidente uscente della Cassazione. Non tutte le audizioni sono state calendarizzate, ma si presume termineranno entro tre settimane al massimo. Va detto che, al momento, questi nomi fanno parte solo di un elenco. Non è escluso che alcuni di loro dovranno essere accompagnati dai legali, ciò indicherebbe l’avvenuta iscrizione nel registro degli indagati. Iscrizione che, a quanto si apprende, per alcuni sarebbe ormai prossima.

Intanto il tribunale del Riesame oggi ha deciso che l’impreditore Flavio Carboni e l’ex giudice tributario Pasquale Lombardi devono rimanere in carcere. I ricorsi presentati dai legali dell’ex faccendiere e imprenditore e dell’ex giudice tributario e geometra arrestati l’8 luglio scorso, sono stati rigettati. Le esigenze di custodia cautelare di Carboni e Lombardi, ha sostenuto il Riesame, “non sono attenuate”. Già i pm Capaldo e Sabelli si erano espressi in questo senso, dando parere negativo alla revoca delle ordinanze di custodia cautelare. I legali delle difese avevano tra l’altro invocato l’inutilizzabilità delle intercettazioni telefoniche nelle quali sono coinvolti politici e sottolineato, nel caso di Carboni, l’età avanzata. Non è escluso che queste argomentazioni possano essere riproposte in Cassazione una volta esaminate le motivazioni dell’ordinanza del Riesame.

Per quanto riguarda i magistrati coinvolti, oggi Csm e procura generale della Cassazione hanno adottato dei provvedimenti. La Prima Commissione di palazzo dei Marescialli ha avviato la procedura per il trasferimento di ufficio per incompatibilità ambientale di Alfonso Marra, il presidente della Corte di Appello di Milano che – stando a quanto riportato agli atti dell’ordinanza che ha aperto le porte del carcere al faccendiere Flavio Carboni, all’ex giudice tributario Pasquale Lombardi e all’ex assessore al comune di Napoli Arcangelo Martino – avrebbe ottenuto l’ambita carica dopo un’intensa attivita’ di pressione esercitata dal ‘gruppo’ sul Csm e che sarebbe stato a sua volta oggetto di sollecitazioni per far riammettere la lista Formigoni esclusa dalle elezioni regionali. Mentre la procura generale di Cassazione, titolare dell’azione disciplinare assieme al ministro della Giustizia, ha invece avviato un’indagine disciplinare non solo su Marra ma anche sugli altri magistrati fuori ruolo rispetto ai quali il Csm non ha poteri di intervento. Si tratta di Arcibaldo Miller, capo dell’ispettorato del dicastero di Via Arenula dai tempi in cui ministro della Giustizia era il leghista Roberto Castelli.

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